Light Art
Si vola con l’arte di Chiara Dynys nell’aeroporto di Milano Malpensa
By Monica Moro
Pubblicato il
Novembre 2023
Quanti viaggiatori transitano negli aeroporti, pensano sì alla meta del viaggio, ma rimangono lo stesso colpiti da qualche particolare, spesso spettacolare, che trovano all’interno di quel percorso. E, se c’è tempo sufficiente, si ingegnano a cercare un posto per sostare, per mangiare o bere o ancora per acquistare qualcosa per sè o da portare in regalo, ma tuttavia conservano l’impressione di qualcosa di straordinario, magari da raccontare al loro arrivo.
All’aeroporto di Milano Malpensa, nell’area denominata Porta di Milano, dal 19 ottobre fino all’8 gennaio 2024 è possibile ammirare il nuovo progetto espositivo di Chiara Dynys, “Gate of Heaven”, la porta del Cielo. La mostra è curata dal critico d’arte Giorgio Verzotti che è stato curatore del Mart e del Castello di Rivoli e ha dedicato alla grande artista italiana della luce molte pubblicazioni.
La struttura architettonica che ospita l’installazione è nata per celebrare la “soglia” ed è utilizzata per ospitare mostre d’arte ed esposizioni. Comprende un ampio spazio in penombra che funge da accesso per recarsi in aeroporto o per uscirne, in quanto collocato tra il terminal 1 e la stazione ferroviaria, ed è segnata da una lama di luce materializzata grazie a folate di vapore. Chiara Dynys riprende il tema della soglia e si ispira al significato di un luogo come l’aeroporto che rappresenta il senso del viaggio e della scoperta, della partenza e del ritorno per una pletora di mete e motivazioni, quell’andare e ritornare nella nostra grande casa che è il mondo. Tutto pensato in prospettiva spirituale, mettendoci al riparo delle “ali” di San Giuseppe da Copertino, patrono degli avieri, passeggeri e studenti, soprattutto gli esaminandi, con le Giuseppe’s door.
Il libro Staccando l’ombra da terra dedicato al volo, dello scrittore Daniele Del Giudice, parla della gioia, quella speciale euforia che si prova nel vedere l’ombra staccata da terra, ma anche del panico sottile che ci invade. D’altra parte ogni atto della nostra stessa vita rappresenta una sfida verso noi stessi e Chiara Dynys ci propone la metafora di Gate of Heaven, l’immagine di un grande portale, simbolicamente costituito dalle luci delle piste di atterraggio gialle e rosse degli aeroporti.
Nell’esposizione trovano posto sette porte di vetro di Murano fuso, le Giuseppe’s Door, che simboleggiano, con colori diversi e attraverso la magica opalescenza del vetro illuminato, le sette porte di Milano, vero accesso alla città. Le sette sculture sono state realizzate da Berengo Studio Murano e messe a disposizione da BUILDING Gallery di Milano.
Nelle preziose parole di acuta analisi di Giorgio Verzotti, si legge l’intento di Chiara Dynys:
“È dunque un’affinità fra la lucidità analitica non ottimista del sociologo francese Marc Augè e l’atteggiamento dell’artista italiana, salvo che per un particolare. L’arte non è consolatoria, ma può essere salvifica per quella promesse de bonheur che sempre mantiene. La promessa di Chiara Dynys nega l’omologazione, le sue sculture si distinguono l’una dall’altra per i colori, tutti diversi, enfatizzati dai fasci di luce che li colpiscono direttamente nello spazio buio, sottolineando anche la trasparenza del vetro e la reazione diversa di ciascun colore alla luce. Il sociologo analizza impietosamente l’alienazione che governa le nostre relazioni interpersonali, l’artista, praticando quello che potremmo senza tema definire l’ottimismo della volontà, immagina un’alternativa disalienante”.
Il catalogo dell’esposizione vede diversi interventi fra cui testi di Luciano Bolzoni, responsabile Art and Cultural Project SEA, Angelo Crespi, presidente del MA*GA, e Giorgio Verzotti. Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura del Comune di Milano, ci parla di come la figura di Chiara Dynys abbia “arricchito la scena artistica sin dagli anni ‘90 con una produzione che indaga l’atteggiamento dell’uomo nei confronti del reale, attraverso l’utilizzo di materiali che spaziano dalla luce al vetro, agli specchi, ai tessuti, ai video e alla fotografia. Un tema che rivive costantemente nelle sue opere è la porta, una metafora della soglia da attraversare per svelare ciò che giace ‘al di là’, simboleggiando il coraggio di superare i limiti. La porta diviene quindi un simbolo di sfida e di nuovo inizio, rappresentando il percorso ininterrotto della vita verso la scoperta della sua vera essenza”.
Chiara Dynys è una delle più rilevanti artiste italiane contemporanee. Ha partecipato a numerosi progetti espositivi in Italia e all’estero. L’ultima personale dell’artista Chiara Dynys. Melancholia (2022) è stata al Museo Arte Gallarate. Nello stesso 2022 Chiara Dynys è stata protagonista di importanti esposizioni ed eventi, fra cui Quirinale Contemporaneo presso MIMS – Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, e si è da poco conclusa la personale Chiara Dynys. L’ombra della luce al Mart. A tutt’oggi è visitabile Enlightening Grimoires installazione site specific e donazione permanente al MUVE presso Museo Fortuny, Venezia e SANTE SUBITO E FIORI presso Archivio Vincenzo Agnetti, Milano. Chiara Dynys partecipa, inoltre, alla prima edizione di Reggia Contemporanea, curata da Cristina Renata Mazzantini e da Angelo Crespi, presso la Villa Reale di Monza.
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