Milano Design Week 2024
Spoon: il sistema illuminante disegnato da Alfonso Femia per Cariboni Group che riscrive le città in chiave estetica, sostenibile e inclusiva
By Cristina Ferrari
Pubblicato il
Aprile 2024
INDICE
“Lampade che contribuiscono al design urbano con una forte personalità cromatica e materica e un’inedita scelta di progetto, particolare per un sistema outdoor”, capaci di dialogare a reagire alle situazioni mutevoli, integrate e coerenti alla “riscrittura” delle città in chiave estetica, sostenibile e inclusiva.
Tutto questo è Spoon, il nuovo sistema di illuminazione urbana ideato da Alfonso Femia/AF*Design per Cariboni Group, azienda fondata nel 1908 che progetta e produce prodotti “100% Made in Italy” per l’illuminazione esterna urbana, stradale, architetturale e funzionale.
Le lampade Spoon
Il progetto, presentato durante la settimana del Fuorisalone nella suggestiva cornice della Sala delle Colonne del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci a Milano, è nato dalla lucida e severa riflessione che “la lampada per esterni è un oggetto da troppo tempo relegato a una dimensione ipertecnologica o riempita di pseudo classicismi”, mentre nella definizione del comfort urbano è necessario sincronizzare l’illuminazione agli scenari contemporanei. La sfida è stata “progettare un elemento dinamico declinabile alle diverse scale, geometrie e posizioni tra lo spazio specifico e l’ambiente complessivo”, quasi un corpo vivente, con l’obiettivo di rendere la luce, nella sua essenza, strumento sia per vedere, vivere ed emozionare che per valorizzare gli spazi urbani dal punto di vista della funzionalità e della bellezza.
Il risultato è la nascita di quattro lampade urbane di differenti dimensioni che possono essere fissate su alte e affilate aste verticali, su bassi steli cilindrici, a parete o a soffitto, per offrire il massimo comfort e la massima efficienza sia per le superfici orizzontali (percorsi e spazi, quali parchi, giardini, aree pedonali, strade) sia per quelle verticali (facciate, installazioni, monumenti), di cui collaborano a definire l’identità, soddisfacendo tutte le esigenze a diverse scale progettuali.
“la collezione Spoon plasma e rende mutevoli le forme che costruiscono lo spazio. Racconta la creatività, la ricerca e la progettualità, combinando forme, funzioni e relazioni materiche”, afferma l’architetto, designer e urbanista Alfonso Femia.
Tutte le lampade sono raccordate alla struttura di sostegno con un giunto che ne permette l’inclinazione per regolare un preciso puntamento dell’emissione luminosa e sono disponibili numerose opzioni di distribuzioni ottiche per l’illuminazione stradale e per la proiezione architetturale. Inoltre sono state integrate con i sistemi ottici Eco-Centric Lighting di Cariboni che offrono un nuovo equilibrio tra luce e oscurità durante le ore notturne, limitando l’inquinamento luminoso nel rispetto dei ritmi biologici della flora e della fauna e, nello stesso tempo, esaudendo le necessità di sicurezza e benessere delle persone, senza sacrificarne le esigenze e valorizzando l’identità di ogni luogo.
“La sostenibilità ambientale è un valore non sempre quantificabile”, sostiene Dante Cariboni, CEO di Cariboni Group. “Le implicazioni ecologiche delle attività imprenditoriali vanno oltre la razionalizzazione delle risorse, oltre il rispetto delle normative, oltre le certificazioni green: è una questione di gentilezza nei confronti dell’ambiente e di tutta la vita che lo abita”.
L'evento
Durante la serata, Alfonso Femia e Dante Cariboni hanno presentato il sistema di illuminazione, esposto nelle diverse varianti dimensionali e installative, e ne hanno evidenziato le innovative caratteristiche tecniche, ottiche e formali. Per l’occasione, le lampade dell’azienda hanno illuminato i chiostri interni del Museo, valorizzandone e rivelandone la forma anche al buio e facendo risaltare gli elementi storici e artistici del giardino, come i Sette Savi di Fausto Melotti, e le architetture nascoste di Piero Portaluppi. Spazi e colori sono stati trasformati con luci di tonalità cromatiche blu, viola e rosa che hanno creato un’atmosfera poetica ed emozionante. Gli ospiti sono stati inoltre accolti all’ingresso della Sala delle Colonne dal maestoso modello dell’icosaedro disegnato da Leonardo da Vinci, simbolo di geometria, matematica e prospettiva, illuminato da un’installazione site-specific con un gioco di ombre e geometrie.
Oltre alla luce, protagonista della serata è stata anche la musica con l’esibizione live di The Beatbox e Carlo Massarini, uno spettacolo dedicato alla storia e ai successi dei Beatles.
AUTHOR
Cristina Ferrari
Laureata con lode in lettere classiche all’Università degli Studi di Verona, con tesi in archeologia, è giornalista pubblicista dal 2012 e collabora a diverse testate tra cui Archeo, Medioevo, LUCE
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