Progetti
Nella città eterna, il recupero di una villa anni ’30 per la nuova sede universitaria di SDA Bocconi
By Federica Capoduri
Pubblicato il
Maggio 2024
INDICE
- 1 Quali sono i principi della nuova illuminazione?
- 2 Nello specifico, per la didattica quali caratteristiche illuminotecniche sono state impiegate?
- 3 E nelle altre aree della villa?
- 4 Riqualificare significa utilizzare tecnologia moderna, ma avete anche recuperato qualcosa di storico…
- 5 Usciamo all’esterno; che tipo d’illuminazione e stata prevista?
- 6 Crediti
La riqualificazione dell’edificio ha previsto un intervento sulla facciata e un totale restyling e ammodernamento degli interni con nuove finiture e impianti. Ne parliamo con Marco Stignani, lighting designer romano che ha curato tutto il progetto illuminotecnico nel rispetto della parte storica, dei marmi, stucchi e decori con un nuovo sistema di illuminazione architetturale che enfatizza la bellezza della villa.
Situata nel quartiere Nomentano in prossimità di Villa Torlonia a Roma, la villa risale a un progetto del 1939 ad opera dell’architetto Armando Brasini, oggi completamente ristrutturata dallo studio di architettura Il Prisma. L’edificio e composto da un piano seminterrato e da tre fuori terra, su quasi 2.500 mq di superficie interna e oltre 1.000 di giardino. Per la didattica sono previste aule, zone studio e un’area workcafé nel seminterrato. Uffici e aree relax completano la Business School che può ospitare a regime fino a 260 partecipanti al giorno.
Quali sono i principi della nuova illuminazione?
Il progetto illuminotecnico indoor e stato sviluppato applicando il principio dell’Human Centric Lighting che permette di adattare la temperatura di colore della luce seguendo il ciclo circadiano: la luce più fredda produce un effetto stimolante al mattino e calmante alla sera con quella più calda, favorendo così il naturale ritmo di sonno-veglia. Con questo principio sono stati tarati valori di temperatura di colore della luce variabili tra 5.000K fino a 3.000K e con l’utilizzo di una logich machine che varia la temperatura luminosa durante la giornata a intervalli di un’ora ciascuno.
Nello specifico, per la didattica quali caratteristiche illuminotecniche sono state impiegate?
Per l’uso didattico delle aule nelle ore serali, abbiamo scelto una temperatura di colore di 3.000K, senza toccare percentuali troppo basse che si sarebbero rivelate rilassanti. Con il sistema di gestione KNX che controlla tutto l’edificio si è poi proceduto alla regolazione della luce secondo quella naturale diurna, per poter mantenere valori di illuminamento adeguati e avere ottimi risparmi energetici (a sistema circa 5,8W/mq). Per le aule, controllate da interfaccia Creston che gestisce audio, video e luce, sono state create scenografie luminose adatte a ogni esigenza, dalla configurazione di didattica standard a scene per videoproiezioni, fino ad arrivare alla configurazione per briefing. In questa particolare casistica l’aula cambia configurazione e per l’illuminazione sono stati impostati valori medi della platea sui 300 lx, delle superfici verticali intorno ai 150 lx, mentre la zona docenti viene portata a 0.
Per le aule tipo, per esaltare ogni compito visivo, abbiamo utilizzato a soffitto i downlight IKU di Erco con UGR controllato con tecnologia Tunable White (TW), poi e stato scelto un sistema lineare con ottica grazing perimetrale che illumina le superfici verticali e fa aumentare la percezione dello spazio.
In ultimo, gli incassi orientabili a ottica spot portano l’accento verso la zona docenti.
Nelle aule sono stati programmati alcuni scenari specifici, ma che possono essere modificati a piacimento e presentano impostazioni di luce settate per ogni singola funzione. Ad esempio, per le lezioni di didattica standard, abbiamo valori medi della platea di 500 lx, le superfici verticali sono intorno ai 250 lx, mentre la zona docenti ha 750 lx. Nelle lezioni miste, ossia con l’ausilio di monitor o videoproiezioni, sono stati tarati valori medi della platea di 150 lx, delle superfici verticali intorno ai 50 lx, mentre la zona docenti e a 300 lx.
E nelle altre aree della villa?
Le aree comuni e i grandi corridoi sono stati progettati con l’utilizzo di sistemi RGBW a base 3.000K in modo da rendere gli ambienti soft, ma con possibilità di caratterizzarli con scenografie colorate per eventi speciali o per giornate dedicate a tema, come per esempio il colore istituzionale Bocconi, la giornata della donna, il tricolore etc. Sono stati utilizzati sistemi lineari perimetrali a ottica grazing per illuminare le grandi superfici verticali, mentre downlight orientabili danno la luce d’accento per eventuali mostre e/o elementi espositivi che si possono avere lungo le pareti. I valori d’illuminamento standard degli ambienti sono tarati su 250 lx e, collegati a rilevatori di presenza, si portano a 50 lx per ottimizzare i consumi.
Le zone ristoro, oltre ad avere un sistema funzionale con luce diffusa e d’accento TW, presentano delle sospensioni dedicate sui piani di mescita, a luce diretta/indiretta con rosoni in gesso a sottolineare ancora lo stile della villa.
Sono state create anche qui scenografie di luce dinamiche per le varie azioni, dalle colazioni della mattina con luce medio-fredda alla funzione per il pranzo con luce a toni medi, per finire con una luce calda per eventuali aperitivi o incontri informali della sera.
Sono presenti, inoltre, uffici e zone relax dove sono stati installati apparecchi tecnici/decorativi con luce morbida indiretta per enfatizzare la presenza di soffitti a volta o a capriata.
Riqualificare significa utilizzare tecnologia moderna, ma avete anche recuperato qualcosa di storico…
All’ingresso, nelle zone reception, oltre ad avere una nuova illuminazione tecnica e funzionale, sono stati ripristinati dei vecchi chandelier trovati in sede. Questi lampadari, importanti e di grande effetto, sono stati rivisti con un tocco moderno, inserendo un anello decorativo in metallo anodizzato. Si ha così un giusto equilibrio tra la storia della villa e l’impianto molto tecnico e funzionale della struttura.
Usciamo all’esterno; che tipo d’illuminazione e stata prevista?
La necessità prioritaria della committenza era esaltare le facciate dell’edificio, rispettandone la storia e l’architettura. Per disegnare la struttura sono stati utilizzati apparecchi Shape di Simes a 3.000K, modificandone l’ottica con un oscuratore del cip LED per diminuirne gli abbagliamenti diretti. Abbiamo installato i prodotti dall’alto verso il basso, in modo da poter illuminare esclusivamente tutti gli imbotti delle finestre e le bocche di lupo del piano seminterrato senza creare un abbagliamento diretto.
La grande facciata, caratterizzata da una parte bassa in travertino con un colonnato e una scalinata, è stata illuminata con proiettori Lumanscape ottica 20×40 RGBW base 3.000K che “lavano” le porzioni di travertino enfatizzando la materia e l’architettura e, nello stesso tempo, creando scenografie di colore per i momenti istituzionali. Gli apparecchi radenti, regolati in DMX, si interfacciano al sistema KNX e permettono di programmare gli scenari. Le colonne del porticato sono illuminate con luce radente a ottica 10°, montate dall’alto verso il basso, in RGBW.
Nella parte superiore della facciata in mattone sono presenti due coppie di timpani illuminati con luce lineare morbida tramite barre LED Simes 3.000K appoggiate sul cornicione e nascoste alla vista, a caratterizzarne il prospetto. Sotto il colonnato e nell’atrio di ingresso degli studenti sono installati gli apparecchi decorativi Invitro di Flos che riprendono uno stile classico. L’atrio dell’ingresso principale, caratterizzato da archi in travertino, è illuminato con incassi a pavimento alla base delle arcate, con ottica 20×40 RGBW, collegati al sistema della facciata principale, per richiamare le scenografie.
All’interno, sono installati profili lineari a luce indiretta TW posti sul cornicione in modo da illuminare le volte e spot fascio 10° sono posizionati a sbalzo sul cornicione stesso per illuminare perfettamente l’accesso e gli elementi decorativi presenti.
Crediti
Proprietà: Atlantia
Locatario: SDA Bocconi School of Management Roma
Progetto: Il Prisma
Lighting Designer: Marco Stignani
Progetti impianti: Paolo Fioretti
Sistemi KNX: Engineer Oscar Carnevali
Impresa impianti: P&C impianti s.r.l.
AUTHOR
Federica Capoduri
Laurea in Disegno Industriale alla Facoltà di Architettura di Firenze. Si interessa al mondo editoriale scrivendo di design e architettura curando articoli e interviste a professionisti italiani e internazionali. Dal 2013 è membro del team di ricerca del Laboratorio MD del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara. Giornalista, dal 2017 collabora a LUCE.
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