Eventi
“Il paesaggio come concetto dinamico, frutto dell’interazione virtuosa tra uomo e ambiente naturale”. Il Landscape Festival di Bergamo
By Cristina Ferrari
Pubblicato il
Agosto 2024
Promozione della cultura del paesaggio “a partire dalla convinzione che il paesaggio è un concetto dinamico, frutto dell’interazione virtuosa tra uomo e ambiente naturale” attraverso l’esperienza dei suoi maestri. È questo l’obiettivo del Landscape Festival – I Maestri del Paesaggio, l’evento di rilievo internazionale che si terrà dal 6 al 22 settembre a Bergamo Alta, giunto ormai alla sua quattordicesima edizione. Ideato nel 2011 da Arketipos, associazione senza scopo di lucro nata nel 2010 per promuovere a livello nazionale e internazionale i temi del paesaggio attraverso la promozione, la diffusione e la valorizzazione della cultura del paesaggio naturale e antropizzato, per favorire uno sviluppo sostenibile e la crescita delle potenzialità di ogni territorio, il Festival è nato come evento aperto a un ampio pubblico e si è sviluppato negli anni arrivando ad essere riconosciuto come un evento unico in Italia e all’avanguardia in Europa per visione, contenuti e format esperienziale.
Il concept è “quello di offrire uno spazio fisico e una possibilità di racconto a chi ha realizzato concretamente i progetti più stimolanti fondati sulla visione della centralità dell’uomo, della comunità e della città nella progettazione del paesaggio e delle possibili soluzioni per la sua tutela. Il Festival è dedicato ai Maestri del Paesaggio, ovvero a coloro che hanno evidenziato le strade ideali per la rigenerazione delle nostre città e del nostro territorio e dimostrato come concretamente siano percorribili per poter costruire un futuro sostenibile”.
Il tema 2024
Tema centrale dell’edizione 2024 è Facing the crisis, a sottolineare l’importanza del valore sociale ed etico della progettazione paesaggistica in un contesto, come quello in cui viviamo, caratterizzato da crisi che stanno alterando il Pianeta, in quanto “oggi come non mai, di fronte a pandemie, guerre e alle emergenze ambientali, occorre trovare soluzioni nuove, percorrere strade non ancora battute, per fronteggiare positivamente le diverse crisi e favorire la rigenerazione delle nostre società. Un impegno urgente e necessario, questo, per invertire la rotta intrapresa”. Basta pensare che il 1° agosto è stato l’Earth Overshoot Day, il giorno in cui l’umanità ha consumato tutte le risorse naturali che l’ecosistema terrestre è in grado di produrre nel corso di un interno anno, giorno che per l’Italia è scattato addirittura il 19 maggio scorso. “Ripensare le città, il nostro modo di viverle, può contribuire in maniera significativa a migliorare lo stato di salute del Pianeta, tanto più che secondo le previsioni entro il 2050 tra il 70% e l’80% della popolazione mondiale vivrà in aree urbane. Favorire il verde, lasciare spazio alla natura, potrebbe in tal senso aiutare molto: il rimboschimento di 350 milioni di ettari di foresta sposterebbe in avanti la data dell’Overshoot Day di 8 giorni”.
Il progetto di Piazza Vecchia
Un messaggio di superamento della crisi globale espresso anche nell’allestimento di Piazza Vecchia, uno degli appuntamenti più attesi, che quest’anno sarà ad opera di Catherine Mosbach, progettista francese fondatrice dello studio di design parigino Mosbach paysagistes e della rivista Pages Paysages. La sua green square “invita i visitatori a esplorare uno spazio dove la materia minerale inerte si mescola con quella vegetale, e dove luce e suono si intrecciano in un’esperienza sensoriale unica, stimolando una riflessione profonda sulla relazione tra il corpo umano e gli elementi naturali”. La geometria a losanghe della piazza è stata paragonata al terreno arso dalla siccità che si riempie di fenditure “per rilanciare un messaggio ottimistico”: un pavimento minerale, materico, apparentemente sterile, inanimato e sottomesso alla desertificazione degli eventi catastrofici o bellici, che è però caratterizzato “da preziose fenditure nelle quali riescono a ripararsi i semi di una nuova vita, così da far ripartire la vegetazione pioniera”, ovvero un centinaio di gruppi di piante erbacee e perenni che Catherine Mosbach ha posato agli incroci delle fenditure. L’istallazione è completata da circa 60 piante d’alto fusto inserite in mastelli di colore bianco, colore scelto anche per i contenitori delle piante di piccole dimensioni e per gli arredi e le sedute della piazza con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la dimensione concettuale ed evocativa dell’installazione stessa. Il progetto è quindi “in grado di ingenerare nelle persone la possibilità di considerare le città come terreni fertili, pronti ad accogliere nuovi giardini, nuova vitalità, nuova socialità e un nuovo orizzonte di benessere collettivo”.
Il progetto verrà presentato in anteprima il 3 settembre presso l’Istituto Italiano di Cultura a Parigi, occasione in cui Arketipos sarà accolta nella capitale francese come riconoscimento dell’importanza che l’Associazione attribuisce alla valorizzazione e alla conservazione dei paesaggi nostrani.
“La rappresentazione di un progetto di paesaggio in una piazza storica come quella di Bergamo è un richiamo diretto alla storia e alla tradizione italiana. Le piazze, da sempre luoghi di incontro e spettacolo, incarnano lo spirito comunitario e la vitalità sociale della nostra cultura. Esse sono il cuore pulsante delle nostre città, dove passato e presente si incontrano, creando un dialogo continuo tra le generazioni”.
Il calendario eventi
Come ogni anno il Festival vanta un ricco calendario di eventi e iniziative rivolti soprattutto ai professionisti del settore, architetti, paesaggisti, ingegneri, avvocati, agronomi, botanici, giardinieri, plant designers, ma anche al pubblico, come i convegni internazionali quali l’Université D’été e l’International Seminar, i workshop pratici (Garden Masterclass) e i seminari gratuiti (Landscape talk) destinati a professionisti, studenti e cultori della materia.
Evento di punta è l’International Meeting of Landscape and Garden che si terrà il 20 e 21 settembre al Teatro Sociale di Bergamo. Un meeting, oltre che un’opportunità di scambio e confronto, che riunisce i più noti esponenti di landscaping del mondo per raccontare le proprie esperienze, filosofie progettuali e la propria personale interpretazione del tema Facing the crisis attraverso lecture, talk e testimonianze video. Tra i relatori di quest’anno ci saranno Andrew Laidlaw (Australia), Andrew Grant (UK), Catherine Mosbach (Francia), Arit Anderson (UK), Arthur Adeya (Kenya), Yoonjin Park (Corea del Sud), Margherita Brianza (Italia), Amalia Robredo (Uruguay), Tony Spencer (Canada), Herbert Dreiseitl (Germania).
Il 13 settembre presso il Monastero di Austino avrà luogo l’Université D’été, un momento di incontro indirizzato a tutti coloro che si occupano di paesaggio dal punto di vista legale, “perché il progetto paesaggistico è cultura, narrazione, riconoscibilità, ma anche bene e soggetto-oggetto giuridico”, durante il quale si rifletterà sul premio europeo del paesaggio previsto dal Consiglio d’Europa (art. 11 della Convenzione europea) e sul premio nazionale.
Sempre nel Monastero di Austino il 18 settembre è in programma il Garden Masterclass, un workshop pratico che accompagnerà i partecipanti attraverso una visione concettuale della progettazione del paesaggio, facendoli lavorare come artisti per creare progetti che sono radicati nella scienza dell’ecologia, guidati dal metodo FLOW e dall’esperienza di Nigel Dunnet, Professore di Planting Design & Urban Horticulture presso l’Università di Sheffield.
Infine, il 19 settembre presso la Sala Alfredo Piatti avrà invece luogo l’International Seminar, incontro con Cristobal Elgueta, Ton Muller, Jason Siebenmorgen e moderato da Giacomo Guzzon, per esplorare le dinamiche e le sfide che i grandi centri dovranno gestire e affrontare nel prossimo futuro, soprattutto per quanto riguarda la relazione tra ambiente urbano, aree verdi e società. Durante l’evento si esaminerà il lavoro dei tre professionisti provenienti da Sud America, Europa e Stati Uniti e i modelli di successo e gli insuccessi che hanno contribuito a plasmare i loro approcci.
Per maggiori informazioni e per iscriversi agli incontri: www.landscapefestival.it/educational
“Il Landscape Festival rappresenta un’occasione importante di valorizzazione della cultura e del patrimonio paesaggistico in una dimensione nazionale e internazionale prestigiosa. Lo testimoniano, tra l’altro, l’approdo del Festival, il prossimo settembre, all’Istituto Italiano di Cultura a Parigi, organo periferico del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, e l’importante momento d’incontro dell’Université D’été, previsto nella cornice del Monastero di Astino durante i giorni della manifestazione. Il tema del festival 2024, Facing the crisis, e la data fatidica dell’Earth Overshoot Day, si inseriscono nell’impegno sui temi ambientali divenuto centrale anche per chi amministra una città. Nella composizione della Giunta che mi affiancherà nei prossimi anni ho creato ed assegnato infatti una delega, quella della transizione ecologica, proprio per affrontare queste questioni con la massima attenzione e competenza. Ricordo che Bergamo ha siglato di recente il ‘Climate city contract’, il patto territoriale che vede la nostra tra le 112 città scelte dall’Unione Europea per guidare la sfida alla decarbonizzazione entro il 2030. A questo ambizioso traguardo concorreranno anche le scelte previste nel Piano strategico e operativo del verde, oltre che quelle già adottate nel Piano di Governo del Territorio e comprese nel settore strategico della mobilità. Il Landascape Festival, in quest’ottica ampia e articolata, rappresenta un’opportunità importante di riflessione e sensibilizzazione rivolta ai cittadini che sono destinatari e protagonisti di questa stagione di necessario cambiamento”, ha dichiarato Elena Carnevali, sindaca di Bergamo.
Oltre il Festival
Le attività portate avanti dall’Associazione Arketipos non si esauriscono con il Festival, ma si sviluppano nel corso di tutto l’anno attraverso partnership di valore e occasioni di scambio e confronto con realtà terze. “Il Landscape Festival e Arketipos – l’associazione che presiedo e che ormai quasi 15 anni fa ha ideato questa manifestazione – è oggi un’istituzione a livello nazionale e internazionale in termini di competenza sui temi del paesaggio. Sempre più spesso veniamo chiamati a sviluppare insieme ad altre realtà e istituzioni, attività legate alla diffusione della cultura del paesaggio. Una competenza che va oltre il Landscape Festival e ci permette di essere al fianco di progetti di respiro nazionale e internazionale. Questo ci riempie d’orgoglio”, ha affermato Vittorio Rodeschini, presidente di Arketipos. Basti pensare che, oltre al già citato evento a Parigi il 3 settembre, per il 17 settembre la Fondazione Accademia Carrara ha invitato l’Associazione Arketipos a partecipare a un momento di dialogo e confronto in occasione della presentazione del nuovo progetto di paesaggio dei suoi giardini, occasione in cui sarà mostrato il progetto di giardino che il Conte Giacomo Carrara aveva immaginato.
AUTHOR
Cristina Ferrari
Laureata con lode in lettere classiche all’Università degli Studi di Verona, con tesi in archeologia, è giornalista pubblicista dal 2012 e collabora a diverse testate tra cui Archeo, Medioevo, LUCE
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