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Gran Melià Palazzo Cordusio. Ph. Ottavio Tomasini

Gran Melià Palazzo Cordusio: Studio Marco Piva e Platek insieme per la riqualificazione dello storico edificio

By Cristina Ferrari
Pubblicato il
Agosto 2024

A Milano, in piazza Cordusio, dopo anni di lavoro è stato riaperto Palazzo Venezia, storico edificio di fine ‘800 costruito su disegno dell’architetto Luca Beltrami, ed ex sede delle Assicurazioni Generali, riqualificato e convertito in un lussuoso hotel. il nuovo Gran Melià Hotel Cordusio, che vanta 84 camere e vari spazi comuni, tra cui sale meeting, palestra, ristorante e bar, oltre a una raffinata Spa & Wellness Area, rappresenta l’incontro tra storia e ospitalità. Omaggio tangibile alla sinergia tra conservazione della memoria collettiva e patrimonio storico e desiderio di creare nuove esperienze plasmate sul tempo presente”.

Gran Melià Palazzo Cordusio. Ph. Ottavio Tomasini
Gran Melià Palazzo Cordusio, particolare. Ph. Ottavio Tomasini
Gran Melià Palazzo Cordusio. Ph. Ottavio Tomasini
Gran Melià Palazzo Cordusio, particolare. Ph. Ottavio Tomasini

L’intervento di riqualificazione

Gran Melià Palazzo Cordusio. Ph. Ottavio Tomasini

Il progetto, sotto la Direzione Artistica dello Studio Marco Piva che ha gestito le porzioni soggette a vincolo monumentale, l’architettura degli interni e delle terrazze, e la realizzazione della corte interna, ha permesso all’edificio di mantenere il suo prestigio storico, ma anche di offrire “un’esperienza di soggiorno indimenticabile, dove la tradizione incontra l’innovazione e la modernità”.

Tutto questo è stato reso possibile anche grazie al progetto illuminotecnico, fondamentale per la rinascita del Palazzo, realizzato in collaborazione con Platek, outdoor lighting, azienda che progetta e produce apparecchi di illuminazione per esterno sia tecnici che dal taglio decorativo, nel rispetto dell’obiettivo di donare un nuovo valore artistico e cittadino all’edificio. La collaborazione è avvenuta grazie a HI LITE Next S.r.l., azienda attiva nei settori della Progettazione Illuminotecnica, della Domotica e dell’Audio-Video, che ha curato la parte di consulenza e progettazione illuminotecnica.

L’intervento sugli esterni, che ha interessato la facciata, l’ingresso, le terrazze e la loro illuminazione, è stato concordato insieme al restauratore e alla Soprintendenza, stabilendo che venissero condivisi i fondamenti metodologici del restauro conservativo, per mantenere le caratteristiche architettoniche, artistiche e storiche dell’edificio, evitando modifiche irreversibili.

Gran Melià Palazzo Cordusio, particolare. Ph. Ottavio Tomasini
Gran Melià Palazzo Cordusio, particolare. Ph. Ottavio Tomasini

La nuova illuminazione

Gran Melià Palazzo Cordusio, particolare. Ph. Ottavio Tomasini

Per la nuova illuminazione è stata utilizzata la serie Mini Corniche di Platek, outdoor lighting, per creare un effetto non invasivo e per enfatizzare e valorizzare l’ingresso centrale del nuovo hotel, i due lati, angolo Mercanti e angolo Orefici (destinati ad uso commerciale) e le superfici in rame della Cupola e della sua lanterna.

Si tratta di una serie di apparecchi illuminanti a luce lineare ad alta efficienza, un sistema integrato flessibile e personalizzabile, disponibile in diverse dimensioni, potenze e fasci luminosi, per adattarsi a una vasta gamma di esigenze progettuali, resistente agli agenti atmosferici, la cui gestione può venire incontro alle necessità specifiche di vari ambienti, come eventi, sale meeting, conferenze, colazioni e lobby.

Gli apparecchi di illuminazione utilizzati sono dotati del sistema di controllo Dali che permette la regolazione della luce anche attraverso soluzioni tecnologiche integrate da remoto, per consentire giochi di luce. Un’intuitiva interfaccia digitale rende l’impianto, costituito da centinaia di sorgente luminose, dimmerabile e programmabile, per proporre sulla facciata principale di Piazza Cordusio e sulle due laterali dell’hotel “oltre alla quotidiana coreografia crepuscolare, una serie di scenografie luminose che creano suggestivi scenari notturni per celebrare o ricordare differenti avvenimenti, dalla bandiera italiana fino al giorno della Memoria, passando per la festa del papà o della mamma”. Con la stessa tecnologia sono state predisposte barre RGBW programmabili anche all’interno dell’edificio. Tali corpi, integrati nella copertura vetrata e sul cornicione interno, “possono essere programmati per mimare ciò che accade all’esterno oppure per lavorare in maniera indipendente”.

L’intervento è stato una vera e propria sinergia creativa per “una ristrutturazione partita dal dialogo con il passato che ha visto un’intensa collaborazione tra tutti i progettisti ed enti coinvolti i quali, come guardiani di un’eredità inestimabile, hanno saputo creare un futuro rispettoso delle radici”.

Gran Melià Palazzo Cordusio, particolare. Ph. Ottavio Tomasini
Gran Melià Palazzo Cordusio, particolare. Ph. Ottavio Tomasini

AUTHOR

Cristina Ferrari

Laureata con lode in lettere classiche all’Università degli Studi di Verona, con tesi in archeologia, è giornalista pubblicista dal 2012 e collabora a diverse testate tra cui Archeo, Medioevo, LUCE

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