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“Il futuro è dell’illuminotecnica perché rende il mondo più bello”. “Ho visto la luce”, il libro che racconta la storia umana e professionale di Adolfo Guzzini
By Cristina Ferrari
Pubblicato il
Settembre 2024
“C’è un colle, nelle Marche, oltre il quale, almeno con la fantasia, siamo andati tutti alla ricerca di un sogno. C’è una famiglia, nelle Marche, che ha portato non solo lo sguardo oltre la siepe, ma un’intera visione – che ne ha fatto una delle realtà imprenditoriali più luminose d’Italia e del mondo”. Inizia così Ho visto la luce. La storia di un imprenditore che ha portato la luce di Recanati nel mondo, libro di Adolfo Guzzini presentato lo scorso 12 settembre a Milano presso l’ADI Design Museum, con interventi dello stesso Adolfo Guzzini e di Aldo Colonetti, Enrico Dal Buono, Anty Pansera e Andrea Sasso.
Una storia umana e professionale
Il libro ripercorre le tappe della storia umana e professionale dell’imprenditore, nato a Recanati nel 1941 e ultimo di sette fratelli, tutti impegnati in attività industriali di successo, con i quali ha saputo trasformare la Harvey Guzzini, azienda artigianale di famiglia, nella iGuzzini, una delle tre più importanti industrie del settore illuminotecnico in Europa, di cui è stato presidente e amministratore delegato fino al 2019, anno in cui l’azienda è entrata a far parte del Gruppo Fagerhult.
Si parte dal corno, materiale che alla fine degli anni Trenta in pochi sapevano lavorare, per arrivare al plexiglas e alla creazione di oggettistica per la casa: Adolfo Guzzini ha iniziato, insieme ai fratelli, un viaggio che continua tuttora e che ha aperto la strada dell’industria dell’illuminazione a partnership di altissimo livello e al design, in quanto è tra i primi a “spalancare le porte della propria azienda ai nomi illustri del design italiano”. Ma nel frattempo cambia il punto di vista sulla luce, vista non più come oggetto, ma come progetto che plasma lo spazio, diventa protagonista non solo nel cinema e nel teatro, ma anche nei musei, negli showroom e nelle case. Alla fine degli anni Settanta del secolo scorso l’illuminazione è luce architetturale, per poi arrivare nelle città.
Nel corso della sua carriera, Adolfo Guzzini ha stretto partnership con Centre Pompidou, l’area archeologica di Luxor, il Cenacolo vinciano a Milano, la basilica di San Pietro per la Pietà di Michelangelo, ha ottenuto importanti riconoscimenti, come il titolo di Cavaliere del Lavoro (2004), la laurea honoris causa in Economia e commercio internazionale dall’Università degli studi di Macerata (2007), il Premio Romano (2017), il Compasso d’Oro alla carriera dall’ADI (2018).
Guzzini e il design sono riconosciuti come “un connubio imprescindibile, la cui meta è l’armonia delle forme”. D’altra parte, come ricorda lo stesso Adolfo: “Il futuro è dell’illuminotecnica, la regia luminosa degli spazi, perché rende il mondo più bello”.
Infatti non ha mai rinunciato all’importanza di una managerialità che parte dalla persona per esaltare la ricerca, lo sviluppo scientifico, l’innovazione, la cultura e la società, in quanto “Ho capito che il futuro era dell’illuminotecnica perché rendeva il mondo più bello. Ed era impossibile che con lo sviluppo e il benessere la gente non volesse il mondo più bello”.
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