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“Tu si ‘na cosa grande”: a Napoli l’ultima opera autografa del grande architetto, artista e design Gaetano Pesce
By Cristina Ferrari
Pubblicato il
Ottobre 2024
INDICE
Mercoledì sera 9 ottobre, a Napoli, è stata inaugurata Tu si ‘na cosa grande, l’ultima opera autografa di Gaetano Pesce, grande architetto, artista e designer scomparso lo scorso 3 aprile. Si tratta di una grande installazione pubblica, visibile fino al 19 dicembre 2024, composta da due sculture in dialogo tra loro, concepite dal Maestro per Napoli contemporanea, programma di mostre e installazioni voluto dal sindaco Gaetano Manfredi, curato dal consigliere per l’arte contemporanea e l’attività museale Vincenzo Trione e promosso da Comune di Napoli, che ha visto vari artisti ripensare luoghi simbolici della città con le proprie opere, per riaffermare il suo ruolo come una delle capitali della contemporaneità.
L’installazione
L’installazione, montata in piazza Municipio e curata da Silvana Annicchiarico, è un vero e proprio atto d’amore del Maestro “per una città, per una cultura e – forse – anche per se stesso” e sottolinea molti degli aspetti e dei temi ricorrenti nella sua poetica, che Pesce sintetizza riuscendo ad essere allo stesso tempo “colto e popolare, ironico e sentimentale, concettuale ed emozionale”.
Nell’opera si vede “il femminile come motore del progetto, l’estetica dello scarto e dell’imperfetto, la scelta di materiali contemporanei, l’attenzione al corpo e alla sua centralità – non solo ergonomica ma sensoriale ed emozionale –, riuscendo a metterne in rilievo anche il valore specificamente personale e autobiografico”. Archetipo e simbolo popolare degli innamorati, che qui evoca l’attaccamento affettivo a un luogo e a una città, è la scultura di un cuore rosso alto 5 metri, illuminato internamente nelle ore notturne e trafitto da una freccia metallica che lo sostiene, conficcata su una piattaforma di legno di forma triangolare alta 50 cm. Di fronte alla scultura si trova la maschera simbolo di Napoli, Pulcinella, rappresentata attraverso la sua rivisitazione della sua veste-camicia (tessuto in PVC traforato colorato su disegno di Gaetano Pesce), appoggiata su una struttura in acciaio alta 12 m e mantenuta in equilibrio da cavi su cui si attorcigliano fiori sintetici di diversi colori. Durante l’inaugurazione, al ritmo del Bolero di Ravel, una musica ossessiva e in crescendo eseguita da un’orchestra di sole donne, il tradizionale abito bianco di Pulcinella è stato coperto “da un costume coloratissimo e femminile”, appunto su disegno di Pesce. La scultura, illuminata di notte dall’interno, evoca “la forza di volontà, l’ingegno, l’ironia, il coraggio, ma anche la disponibilità al cambiamento e la dualità degli opposti”.
Il progetto è in gestazione dal 2022 e, come spiegato da Studio Gaetano Pesce N.Y., “Abbiamo lavorato con Gaetano negli ultimi due anni alla realizzazione di quest’opera che è stata riprodotta secondo le sue disposizioni e seguendo i suoi bozzetti e disegni. Addirittura, il vestito del Pulcinella ‘moderno’ colorato del bozzetto di Gaetano è stato fedelmente stampato sul tessuto plastificato che ricopre l’opera. Lui stesso in fase di sviluppo del progetto aveva esplicitamente richiesto l’eliminazione dei bottoni del modello iniziale, non appartenenti al vestito tradizionale di Pulcinella. Secondo quanto riportato nel progetto approvato da Gaetano, il Pulcinella dovrà indossare l’abito multicolor durante tutto il periodo dell’installazione. Confermiamo che l’opera installata a piazza Municipio è autografa”.
“Intervenire sull’iconografia di Pulcinella, valorizzare la parte femminile, farla evolvere, renderla disponibile ad assumere nuovi volti e nuove identità, come ha fatto Gaetano Pesce, non è una dissacrazione, ma piuttosto la consacrazione del suo spirito fluido e trasformativo – ha affermato la curatrice dell’installazione Silvana Annicchiarico -. Pulcinella entra in dialogo con un gigantesco cuore trafitto da una freccia: non un segno di morte o di sofferenza, ma e il cuore colpito da Cupido, che simboleggia l’amore, la passione e l’energia per una citta al contempo caotica, creativa e profondamente umana. Ma e anche il sentimento che tutti noi dovremmo sempre coltivare: l’amore per l’arte, la storia, e anche ciò che è diverso da noi”.
Con Tu si ‘na cosa grande, quindi, Gaetano Pesce ha trasferito “su scala urbana la sua ricerca decennale sugli interni abitativi e regala a una delle piazze più belle di Napoli un artefatto che è una sintesi perfetta di memoria, sentimento, visione e identità”. L’opera simboleggia l’affetto che il Maestro “provava per Napoli e per la sua regione, oltre che la ricerca delle sue radici lontane (i nonni paterni erano di Sorrento)”.
AUTHOR
Cristina Ferrari
Laureata con lode in lettere classiche all’Università degli Studi di Verona, con tesi in archeologia, è giornalista pubblicista dal 2012 e collabora a diverse testate tra cui Archeo, Medioevo, LUCE
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