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Inspired in Barcelona: Luce. Illustration by Silvia García

Milano Design Week 2025 al centro del mondo del design: i consigli di LUCE

By LUCE
Pubblicato il
Aprile 2025

LUCE nello showroom di FontanaArte. vicino alle lampade Tropico

In aprile Milano diventa la capitale mondiale del Design grazie al Salone del Mobile, la straordinaria kermesse che vede, dall’8 al 13 del mese, arrivare nella città meneghina il meglio di questa disciplina a livello internazionale. Nei padiglioni della Fiera è presente tutto il gotha internazionale con, quest’anno, il plus di Euroluce. Ma anche il capoluogo lombardo, grazie al celeberrimo Fuorisalone, si veste a festa con più di 1.200 eventi tra installazioni, mostre, performance, incontri, sparsi in tantissimi luoghi, talvolta addirittura sconosciuti ai milanesi stessi, che trasformano la città in un palcoscenico di design, arte, cultura e moda.

E per districarsi in questo dedalo LUCE ha deciso di creare una guida selezionando per i suoi lettori alcuni dei principali eventi e installazioni, soprattutto con un taglio legato al mondo e alla cultura della luce e/o dove la luce e le nuove tecnologie sono protagoniste. Ricordandoci che la luce è sempre presente nel Fuorisalone in quanto dà forma alle opere e crea un paesaggio diurno e uno notturno, rendendo diversa la visione delle installazioni poste in spazi esterni che, di conseguenza, dovrebbero venire visitate sia di giorno che di notte.

La Statale di Milano

Plateam, Kalos: immagine di courtesy

Il discorso è più che mai valido per l’Università Statale di Milano, dove nei cortili, nei sottoportici e nei loggiati vengono ospitate molte opere in una grande esposizione corale che diventa laboratorio di idee e spazio di confronto, creazione e azione. La mostra-evento Cre-Action comprende oltre 40 installazioni che animeranno dal 7 al 17 aprile gli spazi dell’Università, dell’Orto Botanico di Brera, del Portrait Milano con l’Audi House of Progress, Unipol Urban Up e Eataly Milano Smeraldo.

Tra queste in molte hanno per protagonista la luce che, in questo luogo, diventa anche cultura, come ben spiegato in Kalos, opera d’arte e portale culturale che invita a esplorare le eccellenze che rendono il Friuli-Venezia Giulia unico.

Kalos si configura come un portale attraversando il quale i visitatori sono immersi in un caleidoscopio di immagini evocative, proiettate su vetrate, con grafica, architettura, enogastronomia, poesia, letteratura e moda che si intrecciano e scritte al neon che enfatizzano il superamento dei confini, creando un’esperienza immersiva che coinvolge tutti i sensi, mentre piante di viti si illuminano al contatto umano grazie alla tecnologia Tree Talker del Premio Nobel per la Pace Riccardo Valentini, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Agrarie, dell’Università di Udine.

Una costellazione di luci che sembra estendersi all’infinito è Tetras, progettata da SOM e Artemide e posta nel Loggiato Est dove crea un gioco dinamico di geometria e luce. Il corpo illuminante dalla semplice forma a croce utilizza la luce come uno strumento di architettura, ottimizzando la dispersione uniforme della luce e garantendo comfort visivo.

Artemide collabora anche con The Amazing Plaza l’installazione ideata da MAD con Amazon, nel Cortile della Farmacia, che si sviluppa attorno a un padiglione centrale e unisce realtà fisica e digitale, permettendo ai visitatori di incontrarsi e connettersi, come nelle storiche piazze italiane, dove un monumento centrale diventa il fulcro attorno al cui si sviluppa ed evolve la vita della comunità. Il cuore del padiglione è concepito come un luogo di contemplazione, dove gli oggetti sono immersi in una dimensione di specchi mentre l’intorno ne richiama lo stile, ma al tempo stesso offre nuove prospettive, metamorfosi alla quale partecipano in modo attivo le luci di Artemide.

Creatività e azione si fondono evocando il legame antico tra architettura e natura e generando un dialogo tra la scala monumentale della Ca’ Granda e i giardini all’interno dei suoi chiostri in Echoes, progetto dello studio di Francesco Librizzi insieme a Dàmeda. L’installazione ripropone il tema ancestrale del padiglione nel giardino, dove simbolo e mito si fondono in una struttura onirica sospesa tra realtà e immaginazione, e presenta una geometria del portico su due livelli, sostenuta da esili linee strutturali, con linee luminose che amplificano il linguaggio delle geometrie e le loro proiezioni verso il giardino, esaltando l’impatto dell’installazione.

All’interno delle installazioni dedicate all’indoor della Statale si colloca Layers di De Ponte Studio, un viaggio attraverso la materia, un intreccio di linguaggi architettonici e di design che si sovrappongono e si trasformano, come un paesaggio in continua evoluzione, un paesaggio sospeso e dinamico, ribaltato di 180 gradi, per un viaggio multisensoriale tra natura, luce, materia, suono e stimoli olfattivi. L’installazione invita al confronto tra diverse visioni, creando una sinergia tra culture e progettualità, per rispondere alle esigenze di un futuro che si svela in nuovi strati di possibilità. Il nome stesso, Layers, evoca l’idea di stratificazione: lo spazio non è più un concetto statico, ma un organismo vivo che si reinventa, si sfalda e si ricompone. Le spighe di grano, che normalmente crescono dalla terra verso il cielo, sono qui capovolte. L’acqua, sui monitor verticali, sembra scorrere verso l’alto, in un gesto di ribellione alle forze gravitazionali. In questo spazio fluido, ogni layer, ogni strato, racconta una storia di trasformazione e contaminazione. La spiga di grano, simbolo dei cicli vitali, diventa la metafora di un processo di crescita e cambiamento: dal seme che diventa spiga, alla farina che si trasforma in cibo.

Non legata alla luce, ma comunque molto interessante è Design for the Moon (nel Cortile D’Onore), installazione a cura di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti con Claudio Larcher e Luca Poncellini, e The Design School at Arizona State University, ASU con Collettivo ASTROTERRA, che esplora un approccio al design includendo progetti di architettura spaziale. Confrontando design speculativo e soluzioni scientifiche per un futuribile habitat lunare, la mostra presenta una serie di oggetti stampati in 3D, progettati dagli studenti dell’Area Design di NABA, oltre a un film e ai progetti 3D legati all’architettura spaziale e al design realizzati dagli studenti dei corsi in Industrial Design e in Architettura/Space Architecture di ASU.

Tetras, © SOM - © Artemide
The Amazing Plaza, © Artemide
Layers, © De Ponte Studio
Layers, © De Ponte Studio

Il Salone del Mobile.Milano

Punto di partenza della Milano Design Week è il Salone del Mobile che, come ogni anno, oltre agli stand degli espositori, presenta un articolato programma di eventi, talk, tavole rotonde, arricchito, per questa edizione 2025, da The Euroluce International Lighting Forum, il forum internazionale della luce che avrà luogo il 10 e l’11 aprile nel padiglione 2, Arena The Forest of Space by Sou Fujimoto. Le due giornate, dedicate rispettivamente a Light for Life e Light for Space, prevedono a loro volta un ricco programma che riunirà creativi, architetti, designer, scienziati, professionisti del settore dell’illuminazione internazionali che si confronteranno su tematiche di grande rilevanza per approfondire questioni chiave sulla progettazione della luce, come l’interazione tra luce e architettura e luce e benessere, attraverso un’idea di progettazione integrata e multidisciplinare, il ruolo centrale della luce nella progettazione integrata e sostenibile per spazi pubblici e privati, mettendo al centro la qualità della vita e il futuro del nostro pianeta.

Per visionare il programma completo cliccare qui 

Sempre all’interno del Salone del Mobile non può mancare una visita al SaloneSatellite, visionario hub e avamposto della creatività dedicato ai designer under 35, creato nel 1998 a opera di Marva Griffin Wilshire che ne è tuttora la curatrice, un atto di fiducia nelle potenzialità creative dei giovani. “Molti dei prototipi presentati nelle edizioni precedenti sono stati messi in produzione e molti dei designer fra i 14.000 che vi hanno partecipato, insieme alle 270 Scuole di Design internazionali, sono ora nomi importanti del panorama del design”. Il 9 aprile al padiglione 7, dalle 15.00 alle 16.00, avranno luogo i SaloneSatellite Awards, l’evento annuale che premia tre progetti fra i più meritevoli e assegna alcune Menzioni d’Onore.

Installazioni ed eventi del Salone del Mobile

Oltre agli incontri, la Manifestazione offre installazioni firmate da grandi personalità internazionali sia all’interno del Salone stesso che all’esterno, al Castello Sforzesco e alla Pinacoteca di Brera.

Paolo Sorrentino e La dolce attesa

Il premio Oscar firma all’interno del Salone un progetto-installazione dedicato a un sentimento universale: l’attesa. Si tratta di uno spazio atemporale, un ponte invisibile tra passato e futuro. Un vuoto da riempire o un’opportunità da raccogliere perché, come dice Sorrentino stesso “L’attesa è angoscia. La dolce attesa è un viaggio. Che stordisce e ipnotizza”. Allestito tra i padiglioni 22 e 24 della Fiera si annuncia come una metafora dell’esistenza; offrirà l’opportunità di fermarsi e ascoltare il proprio respiro per ritrovare la bellezza nel tempo che scorre lento. Una metafora del vivere, in cui tutto è sospeso ma, paradossalmente, tutto accade.

Paolo Sorrentino. La dolce attesa. Fiera Milano, Rho – Pavs. 22-24, Salone del Mobile.Milano 2025. Ph. © Alessandro Russotti

Villa Héritage

Installazione che occupa i padiglioni 13/15, progettata dall’architetto francese Pierre-Yves Rochon, che afferma l’importanza del tempo e dell’esperienza in una idea d’interior ispirata alla tradizione, ma che reinterpreta attraverso una sensibilità contemporanea. L’obiettivo è quello di valorizzare l’eredità del passato e proiettarla verso il futuro. Villa Héritage è uno spazio in cui il design si fa idioma condiviso e senza tempo, capace di mettere in dialogo tutte le arti e di far riflettere sull’idea di trasmissione. Elegante ed evocativa, ridefinisce il concetto di progetto d’interni, trasformandolo in un ponte che collega memoria e innovazione e dove il lusso non è solo estetica, ma un’esperienza multisensoriale fatta di armonia, cultura e suggestione senza tempo.

Pierre-Yves Rochon. Villa Héritage, Entrance. Fiera Milano, Rho – Pavs. 13-15, Salone del Mobile.Milano 2025. Ph. © Monica Spezia

Le installazioni del Salone del Mobile al Fuorisalone

Per l’edizione 2025, il Salone del Mobile porta due installazioni al di fuori dei suoi confini sia fisici (nel Brera Design District) che temporali. Fino al 21 aprile sarà possibile visitare la Library of Light, installazione cinetica monumentale che si configura come biblioteca collettiva realizzata dall’artista britannica Es Devlin (celebrata come una “poetessa della luce”). La struttura, allestita nel seicentesco Cortile d’Onore della Pinacoteca di Brera, che la collega con la Biblioteca Nazionale Braidense e l’Accademia di Belle Arti, presenta una scultura cilindrica girevole di 18 metri di diametro, composta da scaffali illuminati contenenti 3.200 volumi. Fino al 18 maggio, Al Castello Sforzesco – Museo Pietà Rondanini va in scena Robert Wilson. Mother, progetto tra arte, luce e suono, un’“opera totale” del regista teatrale americano Robert Wilson che illuminerà la Pietà Rondanini, con musica di Arvo Pärt. Si tratta di un vero e proprio omaggio all’opera stessa e alla città, una “visione” personale di rara intensità di Wilson, a cui è stato dato “il titolo ‘Mother’, sottolineando il valore universale e senza tempo del capolavoro di Michelangelo”.

Es Devlin. Library of Light. Pinacoteca di Brera – Cortile d’Onore. Salone del Mobile.Milano 2025. © Monica Spezia
Robert Wilson. Mother. Museo della Pietà Rondanini Castello Sforzesco. Salone del Mobile.Milano 2025. © Lucie Jansch

Il Brera Design District

Mondi Connessi. È questo il tema di Fuorisalone 2025, fatto proprio anche dal Brera Design District, uno degli storici distretti di Milano, che si conferma il place to be del Fuorisalone grazie a un palinsesto di circa 300 eventi e appuntamenti proposti dai più di 200 brand presenti con un proprio showroom, a cui si aggiungono vari espositori temporanei.

Tra i più significativi vanno citati la mostra Best of Both Worlds: ITALY. Arte e Design in Italia 1915 – 2025 all’ADI Design Museum, ideata e curata da Stefano Casciani, con allestimento e grafica di Piero Lissoni/GraphX, che esplora il dialogo tra arte e industria nel design italiano, raccontando oltre un secolo di contaminazioni creative e innovazione e il ruolo del design nella costruzione della “società estetica” contemporanea, con un percorso che si configura come un racconto attraverso le epoche del design, dal Futurismo fino ad oggi.

Omaggio al grande maestro è la mostra GAETANO PESCE. Una festa per l’architettura: modelli, pensieri e disegni alla Galleria Antonia Jannone Disegni di Architettura. Attraverso modelli, disegni e testi autografi scelti tra i più importanti per raccontarne l’approccio unico all’architettura intesa come atto rivoluzionario, l’esposizione racconta la rivoluzione progettuale operata da Pesce e la sua concezione innovativa in un allestimento di metallo e resina.

Sempre una mostra è Inspired in Barcelona: Luce, curata da Stefano Colli, architetto, designer e collezionista di oggetti di design, che riunisce nella Sala Scalabrini della Chiesa di Santa Maria del Carmine oltre cento oggetti di circa ottanta designer, cinque scuole di design e una trentina di aziende, che mettono in evidenza il dinamismo e la qualità del design realizzato a Barcellona.

Gaetano Pesce, immagine dell'installazione. Photo di courtesy
Inspired in Barcelona: Luce, ph. Yosuke Kojima

Un’esperienza immersiva dove luce e suono si fondono in un viaggio sensoriale: tutto questo è Direction Tol’installazione di sculture luminose di Emilio Ferro, ospitata nella Wunderkammer di Visionnaire (piazza Cavour 3), che creano un ponte tra lo spazio fisico e il mondo interiore.

Opera interattiva è invece Hyper Portal di glo (via Moscova 18) firmata dall’artista Michela Picchi che fonde arte, design e tecnologia e in cui si uniscono elementi di arte pop e surrealista con la tecnologia, una sinfonia di luci, colori e forme che abbatte le barriere tra spettatore e arte, invitando il pubblico a partecipare attivamente e a diventare co-creatore dell’opera stessa. 

È immersiva anche l’installazione site-specific di Vistosi (Via Broletto 5, quinto piano) integrata con il concept dello spazio, in cui le lampade sono il dettaglio che trasforma ogni ambiente in uno spazio di design e si integrano nel progetto creando atmosfere sofisticate e accoglienti. L’installazione ospiterà un ricco programma di eventi e talk, con ingresso gratuito su prenotazione. 

Immersiva e interattiva è la Città del Paradiso, installazione curata da Mario Cucinella Architects presso la sede del Corriere della Sera (Via Solferino 28), che trasforma lo spazio in un’esperienza surreale e ludica, caratterizzata da grandi bolle gonfiabili opache e trasparenti, alcune contenenti delle oasi verdi, simili a piccoli giardini dell’Eden, e altre con modelli di metropoli che rappresentano alcune visioni utopiche. I visitatori potranno interagire con il programma di intelligenza artificiale EngGPT sviluppato dal Gruppo Engineering rispondendo a domande sulla propria città ideale: le risposte saranno elaborate in tempo reale per generare un’immagine della Città Paradiso (leggi qui il nostro approfondimento).

Hyper Portal, © glo
RCS, Solferino 28, Città Paradiso. Photo Monk Media

Sempre in via Solferino, al numero 18, Viabizzuno presenta gli incontri del Laboratorio della Luce inmilano (vedi qui).

Qu, Quattro – a taste of light. Photo di courtesy

La luce è protagonista anche in Quattro – a taste of light, firmata Parisotto + Formenton Architetti per Qu srl (via Cernaia 7). Il progetto di quest’anno pone al centro la relazione tra la luce e la convivialità, proponendo un percorso di scoperta articolato in quattro momenti: dal giardino agli ambienti interni si incontrano differenti esperienze di ospitalità, pensate per modalità di fruizione e momenti diversi della giornata. Durante il percorso la luce si armonizza con i quattro ambienti, modulando esperienze a diverso grado di intimità e atmosfera, come in una degustazione dove ogni assaggio compone una sinfonia sensoriale.

Immersio Temporis. Photo hero

La relazione dinamica tra luce e ombra, chiarezza e oscurità, è invece presentata da Garden in DOPPIA LUMINESCENZA, una mostra immersiva di che esplora la delicata coesistenza delle forze opposte nel design degli oggetti, una celebrazione della luce e una meditazione su come gli opposti coesistano, si potenziano e si definiscano a vicenda, esortandoci a trovare armonia nel contrasto. Attraverso installazioni meticolosamente progettate e nuove collezioni e pezzi in edizione limitata, la mostra svela la natura trasformativa della luce mentre interagisce con il colore, la texture e la forma, rivelando e nascondendo in egual misura.

La Sala delle Colonne dello storico Palazzo Clerici, diventa palcoscenico di Immersio Temporis, video installazione immersiva del visionario designer Christian Grande per Cranchi Yachts. Un’interpretazione del design e della nautica e un’esperienza sensoriale che gioca sui concetti di fluidità e mutabilità proprio come l’acqua che trattiene storie e memorie, evocata dai teli blu e realizzati con 500mq di tessuto crystal stampato suggeriscono la continuità e l’immutabilità metre gli occhi si soffermano sul solido ancoraggio a terra che simboleggia le fondamenta su cui l’azienda costruisce il proprio successo. L’installazione invita lo spettatore a guardare verso l’alto e la nuova prospettiva trasforma la percezione dell’ambiente circostante, la chiglia, sospesa tra cielo e terra, rappresenta un istante cristallizzato, un punto di equilibrio.

Infine, segnaliamo Repertorio, la mostra scenografica immersiva di Nifular (viale Lancetti 34 | via della Spiga 32), plasmata dalla visione di Nina Yashar dove il design si dispiega in una composizione teatrale, un’esplorazione del design in cinque atti che gioca con l’architettura di Depot rifacendosi alla scenografia e al teatro.

Immersio Temporis. Photo di courtesy
DOPPIA LUMINESCENZA. Photo di courtesy

Durini Design District

È in costante crescita l’Associazione Milano Design District, oggi forte di 40 associati tra i più importanti brand di design conosciuti in tutto il mondo, rendendo il distretto un URBAN HUB DESIGN riconoscibile in termini di valore e contenuto, alla pari di altri importanti distretti mondiali.

Qui si trova Corso Monforte, la “via della luce” dove i concentrano gli showroom di alcuni tra i principali brand del mondo dell’illuminazione. Tra i vari allestimenti, che come ogni anno “brillano” di creatività e innovazione, da non perdere Sempre Blu, progetto per FontanaArte di Franco Raggi e Daniela Puppa, due autori che hanno contribuito in modo significativo a definire l’identità del marchio. Il concept dell’allestimento si sviluppa in varie stanze su due piani, attraverso un viaggio visivo e narrativo in cui la luce diventa il filo conduttore di un racconto che attraversa il tempo, guidando i visitatori nella storia del brand tra proiezioni luminose e installazioni immersive.

Molto interessante anche CAOS PERFETTO – Scratched Stories of Light, un’installazione site-specific nello showroom di Foscarini, realizzata dall’artista Bennet Pimpinella. Lo showroom ospita anche una mostra dedicata al progetto editoriale What’s in a lamp? che coinvolge artisti e content creator internazionali (leggi qui il nostro approfondimento).

Non manca l’offerta culturale con ENGINEERED TO PERFECTION, talk di Modular Lighting Instruments (via Borgogna 5B) per scoprire la storia di Straw direttamente dal designer Jeffrey Huyghe, dall’ingegnere Jelle Busschaert e dal product manager Werner Roelen.

Sempre Blu, © FontanaArte

5VIE Design District

FORMAE – Genesi dell’Ente. Photo di courtesy

Situato nel cuore del centro storico di Milano, Il 5VIE Design District è un distretto dal ricco patrimonio artistico e culturale, palazzi storici, cortili, chiese, resti archeologici, laboratori artigiani, showroom, concept stores e ateliers, gallerie di arte contemporanea, dove si fondono passato e futuro, Per il 2025 il distretto presenta il tema armonie invisibili, un “viaggio immersivo alla scoperta di quelle forze sottili che connettono il visibile e l’invisibile, la forma e il significato, l’oggetto e l’intuizione. Se il bello è spesso ridotto a estetica o consumo, questa esposizione esplora il design come linguaggio della risonanza, un’eco di equilibri nascosti che plasmano il nostro modo di abitare il mondo”.

Va oltre i confini temporali del Fuorisalone FORMAE – Genesi dell’Ente, installazione site-specific dell’artista Lorenzo Gnata, in esposizione fino al 17 luglio, presso il Gaggenau DesignElementi Hub di corso Magenta 2.

In FORMAE l’arte incontra il design del nuovo forno Expressive by Gaggenau e la filosofia di Donna Haraway, Leone d’Oro 2025 alla Carriera per l’Architettura, della quale celebra il pensiero rivoluzionario rendendo il forno non più solo oggetto funzionale, ma cucina alchemica. L’artista riflette anche sulle dinamiche di trasformazione e contaminazione, secondo il pensiero di Haraway e Anna Tsing, dove ogni forma è in continua evoluzione e connessione, inserendo all’interno del forno quattro sculture bianche – i Rifugi –che vengono esposte a calore della creazione lasciando che si modifichino attraverso l’innovativa illuminazione del forno e lo sguardo dello spettatore.

In occasione dell’exhibition Variations di MoscaPartners, Deltalight presenta Components of Space, un’installazione geometrica in cui luce, forma e texture interagiscono con il Cortile dell’Orologio dello storico Palazzo Litta, composta da condotti di ventilazione che formano una griglia architettonica e definiscono lo spazio in modo unico, e che invita i visitatori a riflettere su come la luce influenza lo spazio stesso.

Site-specific è anche Scarabei, un progetto di Giopato & Coombes (nella Gallery di via San Maurizio 19) che esplora la metamorfosi della materia attraverso la luce in un viaggio ispirato alla propagazione naturale, alla crescita spontanea e alle regole invisibili che modellano il mondo organico, attraverso un’esperienza sensoriale dove materia, luce e spazio dialogano e si trasformano e le forme luminose della collezione si inseriscono in una composizione fluida, in cui ogni pezzo si comporta come un organismo vivo, capace di modificarsi e dialogare con l’ambiente circostante.

Michael Anastassiades sceglie la Fondazione Jacqueline Vodoz e Bruno Danese per presentare la nuova collezione di luci modulari per il suo marchio omonimo, tre nuove creazioni – Cygnet, Frame e Floor Mobile Chandelier – cui si aggiunge Halesia, una nuova lampada portatile progettata e prodotta in collaborazione con Alessi.

Nasce dall’incontro tra Luca Trazzi, architetto e designer di fama internazionale, e il contesto rinascimentale della Chiesa di Santa Maria delle Grazie, in particolare il suo Chiostro Bramantesco e la Sacrestia, Graffito di Luce, un’installazione realizzata grazie alla collaborazione tra FAN Europe Lighting e Luca Trazzi che cattura l’essenza del design contemporaneo, fondendolo con il patrimonio storico e architettonico del chiostro. Il progetto parte da un elemento decorativo molto particolare, un graffito di fiori presente nell’intonaco del chiostro, attribuito all’architetto Donato Bramante, che si trasforma in una serie di lampade e strutture luminose che animano lo spazio con un gioco delicato di luci e ombre.

A Palazzo dei Giureconsulti torna MASTERLY – The Dutch in Milano, giunto ormai alla sua nona edizione, un contenitore di significati, di ricerche, di idee e progetti tra passato e futuro e che rappresenta anche un ambito ideale di incontro e confronto per i progettisti coinvolti e per il vasto mondo di figure professionali, realtà imprenditoriali e culturali, rappresentanti del design olandese. Nelle sale del palazzo cinquecentesco saranno esposte, in singole installazioni o in mostre collettive, le creazioni uniche di designer, artisti, artigiani, aziende e istituti di formazione; tra quelle dedicate al mondo dell’illuminazione, Signify presenta i suoi prodotti biocircolari e riciclati e una dimostrazione di stampa 3D in tempo reale che crea prodotti con materiali ecologici.

Porta a Milano la sua visione nell’ambito del light design Modular Lighting Instruments, azienda belga specializzata nell’illuminazione architettonica per interni, negli spazi del Club San Babila in via Borgogna 5B, con The Spot, allestimento che esplora il connubio tra tecnologia e design, trasformando la location in un vero e proprio manifesto della luce in un percorso espositivo che si sviluppa su due livelli, uno spazio che invita a osservare la luce nella sua essenza, cogliendone la precisione e la manifattura.

Allestimento Signify. Photo di courtesy
Modular Lighting Instrument, The Spot by Erased Studio. Photo di courtesy

Porta Venezia Design District

Nato con l’obiettivo di valorizzare e celebrare la contemporaneità e la diversità del quartiere, dando voce a una più rivoluzionaria idea di design, è il Porta Venezia Design District che prende il nome dal quartiere cosmopolita, inclusivo, dall’animo ribelle, espressione di una città in continua evoluzione e trasformazione e che collega urbanisticamente il centro città alla periferia.

Collegato alla mostra-evento della Statale di Milano è flexability, progetto di Audi nella cornice di House of Progress che accoglie l’installazione sitespecific Drift Us a firma dello studio olandese DRIFT per la casa dei quattro anelli, un’opera interattiva ispirata al movimento creato da una folata di vento in un prato d’erba, composta da steli luminosi che si attivano e producono un suono al passaggio dei visitatori, come fossero essi stessi il vento.

Mulrisensoriale è invece SENSES, wunderkammer co-curata da IAMMI e Materia Studio in via Melzo 12 che trasforma i visitatori in protagonisti di un racconto coinvolgente, guidando la percezione attraverso un percorso ben definito in cui ogni oggetto di design si anima grazie a un sofisticato gioco di luci e ombre.

Flexability, Audi HoP Pavillion, © DRIFT

Tortona Design District

Luogo di nascita del Fuorisalone, che sorge oltre il ponte (ora camminamento) della stazione di Porta Genova, lungo via Tortona e via Savona, è il Tortona Design District, sorto dalla riqualificazione di un’area in gran parte industriale e post-industriale, con strutture trasformate in atelier del design.

E questa è anche la storia di Superstudio Più (via Tortona 27) che ogni anno rinnova l’appuntamento con il Superdesign Show, evento iconico della Milano Design Week, ideato da Gisella Borioli con direzione artistica di Giulio Cappellini e coordinamento di Laura Vella, nato 25 anni fa, che ha portato in via Tortona un nuovo concept di quartiere espositivo con contenuti culturali, emozionali, interattivi. Il Superdesign Show porta a Milano espositori internazionali con progetti che in questo 2025 sono legati al tema della felicità (vedi qui).

Sempre in via Tortona, all’Opificio 31, Almaviva, Saima Sicurezza e Pininfarina partecipano con un’installazione dei gate SAIMA integrati con MoovA, la piattaforma Almaviva di mobilità integrata, modulare e seamless. Presso la location è ospitata l’opera ENERGY dell’artista Fabrizio Plessi che connota lo spazio con un forte impatto emotivo ed un’interrelazione tra immagini e suoni.

Zona Sarpi

HI-MAZE, © Studio Cappellini Design

Zona Sarpi è una piattaforma, riconosciuta come distretto dal Comune di Milano, che promuove la rete di progetti ed eventi culturali legati al design nel quartiere di Paolo Sarpi che si sviluppa lungo l’omonima via, coinvolgendo i numerosi operatori presenti nel quartiere e il Centro Culturale Cinese, con progetti ospitati alla Fabbrica del Vapore e all’ADI Design Museum.

La Fabbrica del Vapore, via Giulio Cesare Procaccini 4, diventa palcoscenico dell’installazione HI-MAZE, un “labirinto nel verde urbano” progettato da Studio Cappellini Design, con progetto illuminotecnico di Bespoke Lighting Solutions, realizzato interamente in Solid Surface HIMACS, che reinterpreta il concetto di smarrimento, trasformandolo in un’esperienza esplorativa e multisensoriale dove materiali innovativi, luce, colore e spazio si fondono in perfetto equilibrio. In particolare, il progetto illuminotecnico dà vita a un’installazione luminosa che rievoca il fascino delle città viste di notte amplificando la profondità dello spazio e rendendo l’esperienza ancora più immersiva.

Quartiere Porta Vittoria

Fragile, Carlo Nason, ph. Nicola Galli

Situato a est del centro cittadino, Porta Vittoria è un quartiere storico che nel corso del tempo ha subito significative trasformazioni e, negli ultimi anni, ha vissuto una vigorosa riqualificazione urbana

Qui, in via Simone d’Orsenigo 27, FRAGILE presenta Handle with care. Carlo Nason glass designer, esposizione che raccoglie un centinaio di lampade e oggetti di Carlo Nason, designer italiano noto soprattutto per le sue creazioni di lampade in vetro di Murano (vedi qui).

Garage 21, location in via Archimede 26 nata dalla riqualificazione di una ex area industriale, diventa palcoscenico per Making the Invisible Visible, firmata da Google e curata da Ivy Ross, responsabile Design Google Hardware, e dal suo team in collaborazione con l’artista Lachlan Turczan. L’installazione prova a mostrare il cuore del processo creativo, a raccontare come le idee, da immateriali e invisibili, diventino qualcosa di concreto accogliendo i visitatori in una serie di spazi scolpiti interamente dalla luce e rendendoli protagonisti attivi.

Altre zone di Milano

Canale a Colori, Palazzo Galloni, © Dario Biello

Il Fuorisalone si espande per tutto il capoluogo lombardo come nel quartiere Navigli con Canale a Colori, palinsesto di Arti Minime multidisciplinare curato da Dario Biello con installazioni, esposizioni, workshop ed eventi. Il percorso si apre con l’allestimento della facciata del Palazzo Galloni, con l’acqua del Naviglio che si propaga nell’edificio attraverso un’illuminazione architetturale.

BiM – dove Bicocca Incontra Milano apre al pubblico gli spazi completamente rinnovati dell’edificio Pirelli 10 – parte del progetto di rigenerazione urbana di un intero isolato nel cuore di Bicocca – con due mostre: Open Score (aperta fino al 27 aprile), a cura di Nicola Ricciardi e realizzata dal laboratorio di progettazione EX., e Le luci e gli amanti (aperta fino all’8 maggio), curata da Davide Giannella e allestita dal collettivo SPECIFIC, entrambe ispirate al lavoro dell’artista statunitense Robert Rauschenberg.

Per il 2025 torna anche Capsule Plaza, mostra co-curata dal fondatore e direttore creativo di Capsule, Alessio Ascari, insieme all’architetto Paul Cournet, il cui tema, Expanded Living, promuove l’idea del design come esperienza totale, ridefinendo gli stili di vita attraverso habitat ibridi in via Maiocchi 23 / piazza Risorgimento 8. Qui espongono grandi nomi del design nazionale e internazionale, tra cui Formafantasma, Yrjö Kukkapuro, Max Lamb, Kwangho Lee, Philippe Malouin, Soft Baroque, Faye Toogood; Friendly Pressure; Sabine Marcelis; USM Haller; NM3, Willo Perron, Paul T. Frankl; PAN x NIKE; Sabine Marcelis, Stefan Diez, Cecilie Manz, Keiji Takeuchi, aDaniel Rybakken; Waka Waka e molti altri.

ECHOES, experience virtual. Palazzo Isimbardi, Brutalist, Luminaires. Photo di courtesy

Non in un unico spazio, ma in molti luoghi e momenti: emotivamente, virtualmente e concettualmente. HOMMÉS Studio trasforma Milano in una tela dinamica, una galleria immersiva dove design e tecnologia, tempo e spazio convergono dal passato al futuro nel presente con ECHOES, una collezione visionaria che rivela rivela come materiali, estetica e innovazione digitale convergono per trasformare gli spazi dove passato, presente e futuro convivono accompagnando i visitatori in una città digitale, n tra stanze dove ogni spazio racconta una storia unica e una prospettiva diversa.

Infine segnaliamo INFORMALE – Frammenti di luce, riflessi di materia, mostra in via Voghera 14 che esplora il dialogo tra percezione, riflessione e frammentazione. Azimut Design, Costantino Gucci e Francesco Doria Lamba, sotto la curatela di Riccardo Benedini, presentano un percorso concettuale che trasforma la luce e la materia in strumenti di introspezione.

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LUCEWEB significa tendenze, scenari e innovazione della luce in relazione al design, all’architettura, alle città e all’arte. Una piattaforma editoriale integrata (cartacea, digitale e web) che racconta come la luce influenzi e cambi i luoghi del nostro abitare, la scenografia delle nostre città e migliorare l’ambiente. Ogni giorno pubblichiamo notizie per comunicare e scoprire percorsi inaspettati e sorprendenti in cui la luce è protagonista