Spazi urbani
CREMONA, UNA “CITTÀ DENTRO LA CITTÀ”. IL PROGETTO DEL NUOVO OSPEDALE FIRMATO DA MARIO CUCINELLA ARCHITECTS
By Cristina Ferrari
Pubblicato il
Aprile 2024
Una struttura sanitaria “diversa”, innovativa, sostenibile, circolare e connessa con i sistemi territoriali: è questo il progetto del nuovo ospedale di Cremona, presentato a fine novembre 2023, ideato dall’architetto e designer Mario Cucinella, fondatore dello studio MCA – Mario Cucinella Architects specializzato nella progettazione architettonica che integra strategie ambientali ed energetiche e che porta avanti ricerche sui temi della sostenibilità.
“Il Nuovo Ospedale di Cremona potrà rappresentare un modello per l’architettura sanitaria sotto più aspetti ad iniziare dal bando che, con le sue linee guida, ha rimesso al centro la qualità dell’architettura come fattore centrale per il benessere psico-fisico – ha dichiarato Mario Cucinella -. Diverse sono le sfide che siamo chiamati ad affrontare: dal progettare spazi che si prendano cura non solo dei degenti, ma di tutte le persone che quotidianamente vivono un ospedale – pensiamo a chi ci lavora – alla capacità di prevedere edifici capaci di trasformarsi e adattarsi alle mutevoli condizioni (non solo alle ultime emergenze sanitarie, ma anche alle continue evoluzioni in campo medico che comportano innovazioni anche strutturali). Dobbiamo tornare a un’idea di ospedale che sia parte della vita della città e non unicamente un luogo di cura: Cremona ha fatto una scelta importante e di qualità, che farà scuola non solo in Italia”.
LA STRUTTURA OSPEDALIERA: FLESSIBILITÀ E UTENTI AL CENTRO
Il nuovo ospedale, che sostituirà quello attuale, sarà un a vera e propria “città nella città”, un’infrastruttura complessa in cui avranno spazio “molteplici funzioni e relazioni”.
La struttura, la cui caratteristica principale sarà la pianta circolare, si svilupperà su sette livelli “fuori terra” e sarà suddiviso in due corpi di fabbrica che si connettono al livello 00, in corrispondenza con il principale accesso sanitario. Si tratta di un cuore centrale, caratterizzato dalla piastra tecnologica che accoglie il blocco operatorio diviso nei settori emergenza, cardiovascolare, multifunzionale, chirurgia minore, mentre i servizi sanitari a media/bassa tecnologia saranno posizionati in una struttura in elevazione. La progettazione si basa sulla concezione dell’utente come centro fondamentale del sistema e, di conseguenza, viene data primaria importanza alle esigenze dei pazienti, dello staff e dei visitatori, per garantirne il benessere. Per far questo si è tenuto conto dei recenti studi in tema di Evidence-Based Design per quanto riguarda l’illuminazione naturale, il rapporto con la natura, i livelli di rumore negli ambienti e la qualità dell’aria, elementi che hanno un ruolo importante sul benessere e il decorso dei pazienti e sulle performance del personale sanitario.
Le persone ricoverate potranno trovare ambienti differenti a seconda dei percorsi e dell’intensità di cura che dovranno seguire, ma i reparti non saranno isolati come “celle” distinte, ma al contrario saranno predisposti in gruppi di professionalità diverse (medici e infermieri) che operano sullo stesso paziente con l’intero ospedale organizzato in un sistema che collabora alla cura della persona come se fosse un unico reparto e non come una sommatoria di reparti isolati. Il progetto facilita il riassetto degli ambienti di degenza “per rispondere al mutare delle necessità sanitarie (il 20% delle camere di degenza può essere trasformata in area di terapia intensiva con interposizione di un filtro, e l’80% può essere trasformato in camera a due letti, al fine di poter far fronte ad esigenze improvvise di posti-letto)”, permettendo così una maggiore flessibilità di gestione.
Gli spazi verranno inoltre suddivisi con un gradiente di accessibilità, da ambienti “raccolti” per assicurare privacy e benessere a quelli aperti ai cittadini, destinati anche a servizi commerciali, che connetteranno l’ospedale alla scala urbana. Tra questi si possono annoverare l’Hospital Street, area di accoglienza per il pubblico e allo stesso tempo spazio di interazione per il personale sanitario, e il Centro di gestione al primo piano che ospiterà gli spazi dedicati al governo delle attività cliniche dislocate sul territorio. Le funzioni di asilo e aree legate all’educazione, attualmente presenti nel complesso, verranno integrate da una biblioteca e da residenze temporanee a supporto di pazienti e famiglie, al fine di promuovere nuove relazioni.
La vera area strategica dell’Ospedale, dove saranno allocati i servizi assistenziali che rappresentano il ponte tra l’Ospedale stesso e il territorio che lo circonda, verrà concentrata al piano 00. Qui troverà posto il Pronto Soccorso, un “Ospedale nell’ospedale” in grado di funzionare autonomamente dal resto della struttura senza interferenza vicendevole, ma allo stesso tempo collegato con percorsi veloci e dedicati ai servizi diagnostici, ai blocchi operatori, alle terapie intensive e alle degenze, e dotato di una sezione autonoma per la gestione dei pazienti infetti con collegamento diretto e dedicato con aree di degenza precettabili in caso di emergenza sanitaria. Sempre al piano 00 si troverà la Diagnostica per immagini, mentre al piano 01 verrà concentrata l’area ambulatoriale, fuori dagli altri percorsi e in connessione con le aree destinate alla prenotazione e all’accettazione.
UN ECOSISTEMA DELLA SALUTE
Oltre alla visione olistica della salute e del benessere della persona, il nuovo ospedale di Cremona è progettato in stretta connessione con i sistemi territoriali e la rete sanitaria assistenziale e si integrerà con il contesto socioculturale, diventando un centro sanitario che ospiterà anche spazi di interazione sociale, per lo svago, per accrescere il valore del benessere e della cura della persona e renderlo un luogo attivo per l’incontro e l’interazione sociale. L’obiettivo è integrare la struttura radiale di percorsi del complesso con gli spazi urbani della città, definendo l’area come nuovo centro di attrazione, ma anche la composizione altimetrica delle terrazze fluviali caratterizzata da argini e passeggiate sospese nel paesaggio naturale, creando un sistema resiliente, capace di adattarsi al mutare delle esigenze sociali economiche e ambientali.
SOLUZIONI ECOLOGICHE CONTRO IL CAMBIAMENTO CLIMATICO
L’intervento rappresenta un’occasione per integrare nell’edificio e nello spazio esterno elementi naturali e processi naturali, Nature-Based Solutions, per contrastare il cambiamento climatico. La presenza di vegetazione, di acqua e la scelta dei materiali di pavimentazione contribuiranno a mitigare l’isola di calore urbana raggiungendo una diminuzione della temperatura media percepita di circa 4° rispetto alla situazione attuale. La scelta stessa di materiai e di soluzioni costruttive specifiche, come orientamento ottimale, permeabilità ai venti e illuminazione naturale (strategie passive) permetterà di minimizzare l’impatto sull’ambiente, riducendo le emissioni.
IL PARCO DELLA SALUTE
Inoltre, il Nuovo Ospedale si svilupperà in continuità con il Parco della Salute, in un’area a cavallo tra l’espansione urbana e il Parco del Po e del Morbasco, consentendone la riconnessione e rendendo la struttura stessa “una nuova porta d’accesso per il sistema naturale”, anche grazie al suo andamento semicircolare che garantirà la permeabilità fisica e visuale tra i due elementi. Gli spazi sono concepiti come core centrali dai quali possono scaturire nuove aree di espansione, come la copertura verde che emerge dal sistema del parco e crea spazi coperti in relazione con il paesaggio circostante.
Il Parco, ambiente naturale e “scrigno” di biodiversità urbana, è progettato per diventare un punto di riferimento per la comunità, animato da spazi di socialità e luoghi introspettivi per la cura e il benessere fisico e mentale.
In particolare, è caratterizzato da tre elementi, a partire da un bosco climatico, un sistema naturale che abbraccia l’Ospedale, con percorsi verdi che legano una sequenza di attività alternate a zone di biodiversità animale e vegetale, spazi di lettura singola e collettiva all’aperto, e una Food Forest comunitaria. Ad attività ludico-sportive per l’integrazione è destinato l’anello vitale, mentre il punto cardine dell’intero Parco è lo specchio d’acqua centrale, parte dell’anello rurale, un ampio sistema naturale a prato per eventi e attività.
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