INDICE
Questo editoriale sarà un po’ più lungo del solito e spero che i lettori non me ne vogliano, perché questo è un numero speciale. Lo è innanzitutto per me in quanto chiude il mio primo anno da direttore di LUCE con un bilancio ricco di bellissime esperienze umane e professionali. E poi perché si tratta di un numero pieno di contenuti e anche di novità che, man mano, si sono sedimentate e sviluppate durante il corso dell’anno con incontri, confronti e riflessioni. Operiamo in un mondo competitivo dove diventa sempre più fondamentale comprendere appieno il valore aggiunto della luce in termini di innovazione, creatività e sostenibilità. Per questo ritengo che sia necessario costruire uno strumento di informazione e comunicazione che sia in grado di offrire spunti e approfondimenti utili a farne emergere tutte le molteplici potenzialità, al fine di contribuire a formare un pensiero trasversale che è sempre foriero di cose buone. Così le novità, soprattutto grafiche, sono state pensate nell’ottica di creare uno strumento che, anche visivamente, possa permettere di allargare gli orizzonti culturali esplorando nuovi linguaggi e nuove tendenze.
A cominciare da un restyling grafiche delle pagine interne, realizzato dall’art director Lorenzo Mazzali, e da una “copertina d’autore” disegnata apposta per LUCE da Ico Migliore, architetto e famoso designer che ha ricevuto ben due premi Compasso d’Oro. Qui pubblichiamo anche una sua intervista in cui ci racconta la poetica e la narrazione che stanno alla base dei progetti realizzati con Mara Servetto, socia di studio e compagna di vita. Il disegno rappresenta parte importante di una comunicazione visiva che è presente all’interno della rivista anche con l’introduzione di una pagina di fumetto, ideata e costruita dai due giovani fumettisti Alberto Philippson e Deborah Madolini. protagonisti della storia che, ogni volta, verterà sulla tematica dello speciale, sono un gruppo di studenti di una metropoli alle prese con la luce. L’intento di questa scelta è stato quello di utilizzare un linguaggio trasversale, giovane, fresco che possa raccontare questo elemento anche con un po’ di leggerezza e di ironia. Ricordiamoci, infatti, che l’ironia è uno stato d’animo e di pensiero che aiuta a sentirci più liberi e a difendere le nostre idee. Un messaggio soprattutto per i giovani che sono al centro del nostro interesse e del nostro lavoro. A riprova di ciò, a partire da questo numero, all’interno della rubrica Luce sui giovani sarà pubblicato l’abstract di una tesi, tra quelle inviate in AIDI o in redazione, valutate meritevoli di pubblicazione. Iniziamo con quella di una studentessa del Politecnico di Torino dal titolo L’influenza della luce naturale nel mercato immobiliare: un caso studio a Torino che ha ricevuto il premio Mario Bonomo durante la cerimonia di premiazione promossa da AIDI che si è svolta a Milano lo scorso 1° dicembre. Durante la stessa cerimonia una menzione speciale è stata assegnata al grande fotografo Nino Migliori che in un’intervista ci parla del suo rapporto con la luce e del suo lungo percorso artistico improntato sull’interesse costante per la ricerca e la sperimentazione. Arte e creatività ci riportano anche al mondo del teatro e del cinema dove la luce è un elemento fondamentale. Per il cinema, abbiamo incontrato il direttore del Festival del Cinema di Venezia Alberto Barbera che ci racconta le trasformazioni che stanno attraversando il settore cinematografico e l’importanza di investire sui giovani che sono stati numerosi nell’ultima edizione del Festival. Per il teatro Pascal Mérat, il lighting designer che ha curato le luci del Don Carlo, opera che ha aperto lo scorso 7 dicembre la nuova stagione scaligera, ci conduce nella magia del palcoscenico in cui la luce contribuisce in modo determinante alla narrazione delle storie e dei personaggi. Il teatro, inteso come teatro urbano, in questo numero è presente anche nel racconto dell’artista siciliano Domenico Pellegrino che ricodifica le preziose tessiture luminescenti delle luminarie in nuove forme artistiche che dialogano con l’architettura e lo spazio attraverso sorprendenti installazioni site specific. Restando ancora in tema di arte, a chiusura del 2023 che ha visto Bergamo e Brescia capitali della cultura, LUCE ha intervistato Stefano Karadjov, direttore della Fondazione Brescia Musei che ci ha parlato delle sue strategie culturali e manageriali che hanno sancito i successi ottenuti dalla Fondazione stessa. Continua anche il racconto dei grandi protagonisti del design internazionale con l’intervista a Ron Gilad, il designer artista che ama gli opposti e i contrasti. La luce ci riporta anche ai cieli stellati e alla necessità di salvaguardarli attraverso una corretta progettazione dell’illuminazione che li posso proteggere dagli effetti dell’inquinamento luminoso. Per parlare di questo argomento abbiamo incontrato l’astrofisico Emanuele Pace, responsabile scientifico dell’Osservatorio Polifunzionale del Chianti fiorentino. A proposito di buona progettazione, in questo numero parliamo di due interventi che hanno ridato nuova luce e fatto risplendere capolavori architettonici del patrimonio culturale nazionale e internazionale: la Stazione ferroviaria di Anversa e la Cà d’oro di Venezia. Due progetti che rappresentano anche due esempi di collaborazione tra il lighting designer e la committenza pubblica, come il Comune di Anversa nel primo caso e la Soprintendenza di Venezia nel secondo. Un altro progetto importante di cui parliamo è il relamping di alcuni edifici storici di Vicenza che unisce aspetti tecnici ed energetici a un approccio impostato su considerazioni innovative a livello percettivo, culturale ed estetico. La luce non è soltanto progettazione degli spazi urbani e architetturali, ma molto di più. Con un’intervista al CEO di Osram Italia Roberto Barbieri abbiamo approfondito lo stato dell’arte e gli scenari futuri del ruolo dell’illuminazione nel settore dell’automotive, dove l’auto sarà sempre di più concepita come il “terzo spazio vitale”. Invece, un articolo del prof. Marchese Ragona, direttore della Scuola di Specializzazione in Audiologia e Foniatria dell’Università di Padova, ci spiega come lo sviluppo di un’adeguata illuminazione e il suo utilizzo sono stati strumenti fondamentali nel progresso delle scienze mediche e, in particolare, dell’otorinolaringoiatria.
Lo speciale affronta il tema del rapporto tra comfort visivo e luce dinamica dove si indaga sulle cause di resistenza alla completa adozione del concetto di human centric lighting, approfondendo sfide e opportunità. Uno spazio è dedicato anche ai risultati dei lavori della 30esima Sessione Quadriennale della Commission Internationale de l’Éclairage (CIE) che si sono svolti a Lubiana, durante i quali sono stati approfonditi temi di grande interesse e attualità. L’articolo scientifico di questo numero è un importante contributo sul rapporto tra luce e colore redatto da Andrea Siniscalco, ricercatore presso il dipartimento di design del Politecnico di Milano. Prosegue anche il racconto sulle “signore della luce”. Abbiamo incontrato Elena Scaroni, il nuovo segretario generale di LightingEurope che spiega le strategie e gli obiettivi dell’Associazione fino al 2030 che porteranno interessanti novità per il settore dell’illuminazione. Un altro incontro importante è quello con Emiliana Martinelli, presidente della Martinelli Luce, che ci racconta la sua esperienza, la sua filosofia aziendale e l’importanza di puntare sui giovani. E lancia anche un appello alle donne di non scoraggiarsi e farsi intimidire dagli uomini. Un messaggio molto importante, soprattutto in un momento come questo dove, nonostante le battaglie culturali portate avanti negli ultimi 60 anni e le profonde trasformazioni sociali che hanno attraversato la nostra società, assistiamo a una violenza inaudita sulle donne che sembra inarrestabile. Un fenomeno che va assolutamente contrastato con forza, determinazione e coesione da tutti, senza distinzione di genere, età, professione e luogo di appartenenza.
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