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Un racconto attraverso la luce: la nuova illuminazione del Polittico di San Martino a Treviglio (BG)
By Cristina Ferrari
Pubblicato il
Agosto 2024
INDICE
Il Polittico di San Martino risplende di nuova luce. Da quest’anno il capolavoro del tardo gotico lombardo realizzato da Bernardo Zenale e Bernardino Butinone tra il 1485 e il 1505 e raffigurante San Martino che dona parte del suo mantello a un povero, da sempre collocato nella Basilica di San Martino a Treviglio (Bergamo), è stato spostato nello spazio espositivo La Porta del Cielo, nella Sala del Polittico ricavata nell’ex chiesa di San Giuseppe ai Pellegrini, accanto alla basilica, riadattata a museo.
La nuova collocazione ha reso di conseguenza necessaria una nuova illuminazione, curata dallo Studio Switch e realizzata grazie alle soluzioni fornite da Linea Light Group.
I limiti e le problematiche
Il progetto ha dovuto tener conto dei vincoli architettonici (posizioni obbligate e difficoltà sulla riduzione dei volumi di offesa) oltre che della necessità di valorizzare l’opera mantenendo intatto l’equilibrio con le varie cromie in cui le tonalità predominanti dell’oro schiacciavano le cromie “pastellose”.
“Vista la grandezza del Polittico, riuscire ad adattarci alla distanza ridotta tra possibile posizione dei proiettori e oggetto da illuminare è stata forse la difficoltà maggiore – hanno commentato Paolo De Bellis e Stefano Bragonzi, co-fondatori di Studio Switch -. Affrontare questi vincoli individuando gli apparecchi più idonei si è dimostrato complesso. La soluzione è stata scegliere corpi illuminanti che aiutassero il racconto, con l’utilizzo di una luce mixata tra illuminazione profilata e diffusa”.
Le soluzioni adottate
La soluzione ha previsto un sistema di illuminazione dedicato caratterizzato dall’utilizzo di due linee di proiettori. La “prima linea” è stata integrata e nascosta all’interno di una struttura di base (dissuasore), originariamente posizionata come “sistema di sicurezza” per illuminare la metà inferiore dell’opera, grazie a corpi lampada posti all’interno del carter di copertura: 3 profilatori Pound Shaper e 6 proiettori Pound con filtro diffuso.
Tutto questo però non assicurava una potenza sufficiente per illuminare l’intera opera, dal basso verso l’alto, e di conseguenza per questo motivo è stato necessario realizzare una “seconda linea” per l’illuminazione della parte superiore delle tavole, alimentata da un’unica traccia ospitata sulla catena centrale della stanza, un tirante posto a 6,5 mt di altezza. Il risultato è un mix tra luce profilata e luce diffusa assicurato da 7 profilatori Pound Shaper e 4 proiettori Pound equipaggiati con filtro diffuso, disposti su binario trifase fissato sul tirante, e i corpi gestiti in DALI che lavorano con un angolo di incidenza “anomalo”.
Il Polittico è quindi illuminato da 10 profilatori Pound Shaper, 7 sopra e 3 sotto, e 10 proiettori con ottica diffusa Pound, 4 superiori e 6 inferiori, ciascuno con un’apertura del fascio regolabile per controllare la distribuzione della luce e conformarsi agli standard normativi. “La sorgente di luce bianca calda selezionata con una temperatura di colore di 3000 K e un indice di resa cromatica 98 assicura una riproduzione ottimale dei colori, con una tolleranza cromatica di 2 SdCM”.
Un racconto attraverso la luce
La Sala del Polittico, anche se unica, è idealmente divisa in due da una struttura centrale ad arco che porta a percepire chiaramente i due diversi ambienti, anche grazie alle soluzioni illuminotecniche adottate. Da una parte si trova il Polittico vero e proprio, dall’altra, un’area antistante “che – a sistema audio/video inattivo – accoglie i visitatori con proiettori Pound con luce diffusa volta a restituire un effetto ambient di accoglienza, abbinata all’illuminazione del Polittico dimmerata al 10%. Quando ha inizio la visita vera e propria, il già citato sistema audio/video consente di vivere un’esperienza coinvolgente e appassionante, permettendo una fruizione dell’opera dinamica. I diversi cicli di accensione, spegnimento e gestione della luce, controllati in DALI, uniti alle proiezioni e alla coinvolgente narrativa, catturano metaforicamente la scena: durante la visita, infatti, le luci dell’area antistante il Polittico si spengono”.
Per quanto riguarda il Polittico, è stato necessario considerare le diverse tavole dell’opera che dovevano essere raccontate una per una, attraverso la luce. Si è resa quindi necessaria una proiezione profilata, ovvero una luce che accentuasse il racconto dell’opera stessa e la sua imponenza e assicurasse la maggior flessibilità possibile. “In più dovevamo far vedere nel suo splendore anche tutta l’architettura del Polittico. Quindi se avessimo usato solo una luce profilata, avremmo escluso le parti di decorazione architettonica, perché nel suo piccolo il Polittico è un’architettura”, hanno affermato i lighting designer di Studio Switch.
“Se invece avessimo usato solo luci più diffuse, non avremmo soddisfatto la richiesta di avere la profilazione di ogni singola tavola. Il mix di entrambi i tipi di proiettori ci ha portato poi a dialogare con il sistema di audio/video guida e a garantire quella flessibilità che il committente ricercava. Il risultato è stato quello di avere due layer luminosi sovrapposti: un layer molto leggero con una luce più morbida che illumina tutto il Polittico e poi un layer sovrapposto che permette di ammirare i dettagli su ogni singola tavola all’interno del Polittico”.
Lo spazio museale
L’intervento illuminotecnico operato dallo Studio Switch ha interessato anche altre importanti aree del percorso museale La Porta del Cielo che comprende, oltre alla Basilica di San Martino e alla Sala del Polittico, anche la Sala dei Confratelli e la Sagrestia Aquilonare. Per la Sagrestia Aquilonare, collegata alla Sala del Polittico da un corridoio dalla volta travata illuminata dal sottile profilo a tesata Ink System, sono stati utilizzati proiettori Pound Focus disposti con andamento sfalsato regolare (una linea di tre proiettori ogni due travi): “il proiettore centrale è sempre zenitale sul piano di camminamento, mentre i due laterali illuminano le elaborate armadiature enfatizzandone gli splendidi intarsi lignei”. Il percorso continua nella Sala dei Confratelli, allestita come museo vero e proprio e che ospita statue e gruppi scultorei in legno e terracotta, raggiungibile da una scalinata in cui sono montati proiettori con basetta Pound_BS.
“Agli angoli della Sala, le piantane a luce indiretta orientabile Joshua contribuiscono all’illuminazione generale dell’area, mentre la luce puntuale sulle opere è data dai proiettori Pound Focus con ottica variabile, installati su binari customizzati per meglio adattarsi alle travature irregolari a soffitto. Gli angoli di puntamento scelti per i fasci luminosi enfatizzano volutamente solo un lato delle opere, mentre l’altro ‘vive’ di luce indiretta, per un’illuminazione tridimensionale volutamente differente a seconda che si stia entrando o uscendo dalla Sala”.
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