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Il prestigioso premio per l’architettura Praemium Imperiale assegnato all’architetto giapponese Shigeru Ban per il suo ospedale a Leopoli in Ucraina
By Monica Moro
Pubblicato il
Ottobre 2024
INDICE
- 1 La proclamazione e la giuria
- 2 Shigeru Ban vincitore del premio per l’architettura 2024
- 3 L’organizzazione non profit Voluntary Architects Network (VAN)
- 4 L’ospedale di Lviv, Leopoli, in Ucraina
- 5 SBA Shigeru Ban Architects, studio con sede in Giappone, Stati Uniti e Francia
- 6 Altri vincitori del Praemium Imperiale
- 7 Il commento della giuria
Shigeru Ban ha vinto quest’anno il prestigioso premio mondiale per le arti nel settore dell’architettura, il Praemium Imperiale Architecture, che viene assegnato ogni anno dall’associazione giapponese Japan Art Association. È il “Premio Nobel” destinato a coloro che spiccano per meriti artistici e umanitari in cinque aree non prese in considerazione appunto dal Premio Nobel.
Ogni anno sei comitati internazionali, ciascuno presieduto da un International Advisor, propongono possibili candidati che si sono distinti nell’ambito artistico e hanno avuto un impatto internazionale importante nel loro campo specifico nelle cinque categorie della Pittura, Scultura, Architettura, Musica e Teatro/Cinema. Il premio, come precedentemente menzionato, vuole dare un riconoscimento a settori importanti per l’umanità, la società in generale e la cultura, che non sono rappresentati dai Premi Nobel.
La proclamazione e la giuria
La proclamazione, quest’anno il 10 settembre, avviene in contemporanea in sei città del mondo: a Tokyo, New York, Roma, Berlino, Londra e Parigi. La giuria è composta dal britannico Chris Patten, dal francese Jean-Pierre Raffarin, dal nostro Lamberto Dini, dal tedesco Klaus Dieter Lehmann e dall’americana Hillary Clinton. Consiglieri onorari sono stati Jacques Chirac, David Rockefeller, Helmut Schmidt e Richard von Weizsäcker.
I premi sono assegnati dalla Japan Art Association sotto il patrocinio onorario di S.I.A.H. Principe Hitachi, fratello minore dell’Imperatore emerito del Giappone, a partire dal 1989, quindi da ben trentacinque anni.
Ogni vincitore riceve un onorario di 15 milioni di Yen (circa £ 73.000).
Shigeru Ban vincitore del premio per l’architettura 2024
L’architetto giapponese Shigeru Ban, già vincitore del Pritzker Architecture Prize 2014, è celebre per i suoi metodi progettuali innovativi con strutture in legno, carta e bambù. Ricordiamo qui alcune delle sue opere più famose: il Centre Pompidou-Metz, l’Aspen Art Museum e il Mt. Fuji World Heritage Centre. Ha studiato in Giappone e negli Stati Uniti, è un appassionato dell’architettura scandinava che coniuga con la tradizione formale e costruttiva nipponica. Shigeru Ban utilizza molto nelle sue costruzioni, che segue in ogni fase, anche materiali poveri come il cartone, materiali riciclati e scarti.
L’organizzazione non profit Voluntary Architects Network (VAN)
Shigeru Ban è anche conosciuto in tutto il mondo per aver dimostrato generosità e amore verso il prossimo, tanto da aver fondato, nel 1995, l’organizzazione non profit di architetti e studenti Voluntary Architects Network (VAN). VAN e Shigeru Ban Architects hanno svolto attività di soccorso in caso di calamità domestiche o internazionali, fornendo rifugi temporanei, “sistemi di partizione” per garantire uno spazio privato (un diritto basilare, come dichiara giustamente lo stesso Shigeru Ban) ai rifugiati e agli sfollati, centri comunitari e luoghi spirituali per le vittime di disastri naturali, come i recenti grandi terremoti in Turchia e i conflitti in Paesi tra cui Ruanda, Siria, Turchia, India, Cina, Italia, Haiti e Ucraina.
L’ospedale di Lviv, Leopoli, in Ucraina
Attualmente Shigeru Ban è impegnato nella costruzione di una nuova ala chirurgica per l’Ospedale di Leopoli, il più grande in Ucraina, che ha urgente bisogno di essere ampliato per rispondere all’aumento esponenziale di pazienti a causa del conflitto ancora in corso. È questo progetto il vincitore del premio.
SBA Shigeru Ban Architects, studio con sede in Giappone, Stati Uniti e Francia
Shigeru Ban, ha fondato il suo studio di architettura, Shigeru Ban Architects (SBA), nel 1985. SBA segue tutte le fasi della progettazione architettonica e interviene a livello globale. È composto da 80 professionisti distribuiti nelle tre sedi di Tokyo, Parigi e New York. L’eccellenza progettuale dello studio, unita all’impegno per la progettazione ambientale ed ecologica, è riconosciuta dai numerosi premi ricevuti da illustri istituzioni in tutto il mondo, dimostrando una combinazione di talento, visione e impegno.
Altri vincitori del Praemium Imperiale
Per l’edizione 2024 i vincitori dei premi delle altre quattro categorie sono: per la Pittura la francese Sophie Calle, per la Scultura la colombiana Doris Salcedo, per la Musica la portoghese Maria João Pires e per il Teatro/Film il regista taiwanese Ang Lee.
Tra i precedenti vincitori del premio di Architettura troviamo Renzo Piano, Frank Gehry, Norman Foster, Richard Rogers, David Chipperfield, Zaha Hadid, Gae Aulenti.
Oltre ai Praemium Imperiale Awards, sono stati assegnati i Grants for Young Artists (da 5 milioni di Yen, circa £ 25.000) al Komunitas Salihara Arts Center, il primo complesso culturale privato indonesiano dedicato alla promozione delle arti visive, della musica, della danza, del teatro, della letteratura e del cinema.
Il commento della giuria
Lord Chris Patten ha dichiarato: “Tutti e cinque i vincitori dei premi Praemium Imperiale 2024 si sono ispirati alla loro terra, la loro gente e la loro cultura per creare opere di profonda poesia e impatto. Dalla risposta di Shigeru Ban e Doris Salcedo al conflitto e al disastro naturale, alla meditazione di Ang Lee sulla famiglia e l’amore, la Japan Art Association punta i riflettori su cinque artisti estremamente diversi la cui umanità risplende in tempi di incertezza e turbolenza”.
AUTHOR
Monica Moro
Collabora a LUCE dal 2014, scrive di architettura, design e colore. Nata in Svezia, dove ha insegnato per diversi anni design all'Università LNU. Cultore presso il Politecnico di Milano. La sua formazione architetto e industrial design Domus Academy, ha collaborato con Andrea Branzi. Designer freelance e ricercatrice sul colore e la valorizzazione del patrimonio culturale. Passione coltivata lo Yoga
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