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Marco GASTINI – L’energia che unisce si espande nel blu – Galleria Umberto I. Photo Matteo Montesano, Courtesy FIAF

Luci d’Artista: a Torino la 27a edizione della manifestazione che accende le vie e le piazze della città

By Cristina Ferrari
Pubblicato il
Ottobre 2024

Nicola DE MARIA – Regno dei fiori: nido cosmico di tutte le anime – Piazza Carlo Emanuele II. Photo Marco Briola, Courtesy FIAF

A Torino si riaccendono arte e magia. Venerdì 25 ottobre dalle ore 18:00, con l’accensione della prima installazione luminosa, è ripartito Luci d’Artista, l’evento annuale che trasforma il capoluogo piemontese in un vero e proprio museo d’arte contemporanea a cielo aperto, giunto ormai alla sua ventisettesima edizione.

L’inaugurazione è stata ancora una volta itinerante, per abbracciare luoghi diversi della città, a cominciare da piazza Vittorio Veneto (angolo lungo Po Cadorna), dove è stata accesa la prima nuova luce dell’edizione 2024, ovvero VR Man di Andreas Angelidakis. Il tour è poi proseguito in via Fanti 17, sede dell’Unione Industriali di Torino, per concludersi ai Giardini Sambuy di piazza Carlo Felice, lato via Roma.

Anche per questa edizione, che durerà fino al 12 gennaio 2025, la Città di Torino ha affidato alla Fondazione Torino Musei, nell’ambito della sua missione istituzionale, l’incarico di realizzare e valorizzare “quello che è il suo progetto più longevo e rappresentativo del ruolo dell’arte contemporanea per l’identità e la vita culturale della città”. Infatti Luci d’Artista è, nell’ambito del nuovo Piano strategico, “la quinta linea culturale della Fondazione Torino Musei (insieme a GAM, MAO, Palazzo Madama e Artissima) e ha l’obiettivo di trasformare la manifestazione in una vera istituzione di ricerca artistica permanente”, nonché la manifestazione che trasforma il cielo cittadino con installazioni luminose di grandi artisti pensate per lo spazio pubblico.

Mario AIRO’ – Cosmometrie – Piazza Carignano. Photo Claudio Pastrone, Courtesy FIAF
Giovanni ANSELMO – Orizzonti – Piazza Carlo Alberto. Photo Andrea Rossetti

L’evento tra valorizzazione e sostenibilità

Mario MERZ – Il volo dei numeri – Mole Antonelliana. Photo Riccardo Rebora, Courtesy FIA

Per la manifestazione 2024 “saranno consolidate e ulteriormente implementate le linee guida di indirizzo introdotte già con la 26a edizione, visto anche il riscontro del pubblico: insieme al curatore Antonio Grulli saranno quindi rafforzate le iniziative di superamento dei confini invernali della manifestazione grazie a una programmazione attiva tutto l’anno e si continuerà nella ridefinizione delle varie sezioni di Luci d’Artista e verrà rafforzata la comunicazione con social rinnovati e un sito internet che ne raccoglie la storia. Tutto questo è necessario sia per valorizzare la collezione unica delle installazioni sia per raggiungere una visibilità stabile a livello nazionale e internazionale, “rendendo la manifestazione ancora più inclusiva ed ecologicamente sostenibile”. La realizzazione e l’allestimento di tutte le opere esposte saranno curati dal Gruppo Iren, partner della manifestazione, con l’impiego di circa un milione di sorgenti luminose quasi del tutto a LED che assicureranno maggiore luminosità e ridotti consumi e di 13,5 km di linee elettriche a collegare le Luci, che impegneranno una potenza complessiva di soli 121 kW.

Continua anche l’attività di recupero, restauro e ammodernamento delle Luci d’Artista, patrimonio fragile e delicato per le caratteristiche stesse delle Luci e per il loro posizionamento, operazioni che permettono anche di rendere le installazioni sempre più ecologiche e moderne e per le quali è stato fondamentale il contributo della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e di Unione Industriali Torino. Grazie alle due istituzioni è stato possibile restaurare Il volo dei numeri di Mario Merz, opera posta sulla Mole Antonelliana e che nell’immaginario collettivo è divenuta uno dei simboli di Torino.

Vasco ARE – Vele di Natale – Piazza Bodoni. Photo Marco Cappello, Courtesy FIAF
Daniel BUREN – Tappeto Volante – Piazza Palazzo di Città. Photo Paola Zuliani, Courtesy FIAF

Il percorso e le nuove luci

Delle 28 opere luminose che quest’anno si accendono tra le vie e le piazze di Torino molte tornano nelle loro classiche location, mentre altre hanno trovato nuove collocazioni, come Palomar di Giulio Paolini che da via Po torna dopo dieci anni in via Garibaldi; per la prima volta in largo Montebello Ice Cream Light di Vanessa Safavi che si sposta in una inedita configurazione. Infine Luì e l’arte di andare nel bosco di Luigi Mainolfi viene collocata in via Carlo Alberto e al suo posto in via Lagrange si potrà ammirare Volo su… di Francesco Casorati. “Si riconfermano nelle collocazioni precedenti le Luci di Mario Airò, Cosmometrie in piazza Carignano con una sempre nuova configurazione decisa dall’artista, che come ogni anno segue l’allestimento della sua Luce; Orizzonti di Giovanni Anselmo, in piazza Carlo Alberto; Vele di Natale di Vasco Are in piazza Bodoni; Ancora una volta di Valerio Berruti in via Monferrato; Tappeto volante di Daniel Buren in piazza Palazzo di Città; Nicola De Maria, Regno dei fiori: nido cosmico di tutte le anime in piazza Carlo Emanuele II (piazza Carlina); Marco Gastini, L’energia che unisce si espande nel blu in Galleria Umberto I; Carmelo Giammello, Planetario in via Roma; Azzurrogiallo di Giorgio Griffa ai Giardini Sambuy di Piazza Carlo Felice; Jeppe Hein, Illuminated Benches in piazza Risorgimento; Rebecca Horn, Piccoli spiriti blu sul Monte dei Cappuccini; Cultura=Capitale di Alfredo Jaar sulla facciata del Museo Diffuso della Resistenza; Renato Leotta, Io, sono nato qui. in corso Spezia 70, sul tetto dell’Ospedale Sant’Anna; Mario Molinari, Concerto di parole in piazza Polonia; Luigi Nervo, Vento solare in piazzetta Mollino; L’amore non fa rumore di Luca Pannoli resta di fronte alla Biblioteca Geisser. Michelangelo Pistoletto, Amare le differenze in piazza della Repubblica (facciata della Tettoia dell’Orologio); My Noon di Tobias Rehberger in piazza Arbarello; Noi di Luigi Stoisa resta come lo scorso anno in via Po; Grazia Toderi, “…?…” in cima alla cupola della Basilica Mauriziana (visibile da Piazza della Repubblica) e Gilberto Zorio, Luce Fontana Ruota sul laghetto di Italia ’61 (corso Unità d’Italia)”. E infine Volo dei numeri, l’opera-manifesto di Torino città dell’arte contemporanea ideata da Mario Merz che si accende, come già detto, sulla Mole Antonelliana.

Giulio PAOLINI – Palomar – via Garibaldi – ricollocazione. Photo Alberto Ramella
Tobias REHBERGER – My Noon – Piazza Arbarello. Photo Lina Campanelli, Courtesy FIAF
Francesco CASORATI – Volo su … – Via Lagrange – ricollocazione. Photo Guido Ottolenghi, Courtesy FIAF
Marco GASTINI – L’energia che unisce si espande nel blu – Galleria Umberto I. Photo Matteo Montesano, Courtesy FIAF
Valerio BERRUTI – Ancora una volta – Via Monferrato. Photo Renato Longo, Courtesy FIAF
Mario MOLINARI – Concerto di parole – area verde di Piazza Polonia. Photo Claudio Pastrone, Courtesy FIAF

Inoltre la manifestazione si è arricchita di due nuove installazioni luminose firmate da grandi artisti selezionati dal Comitato Scientifico di Luci d’Artista con una serie di incontri tra i membri del Comitato stesso. Le due nuove luci sono VR Man di Andreas Angelidakis e Scia’Mano di Luigi Ontani

Luigi ONTANI – Scia’Mano – Giardini Sambuy – Nuova Luce 27a edizione. Photo Roberta Nasca, FIAF

VR Man (esposta in Piazza Vittorio Veneto angolo lungo Po Cadorna) di Andreas Angelidakis, artista che vive e lavora ad Atene, è una luce ripresa dall’iconografia classica della scultura greca e romana, immaginario su cui Angelidakis lavora da molti anni attingendo immagini, spunti, ispirazioni, storie e aneddoti che rende “strumenti e metafore per riflettere sul nostro presente e i nostri modi di vivere”. Si tratta di un gigante fatto di luce, una silhouette umana stilizzata che si fonde con un altro elemento portante della classicità, ovvero un capitello all’altezza della testa che lo trasforma in una moderna cariatide. “Il riferimento immediato è alla pratica atletica come fondamento dei giochi olimpici ma anche come disciplina indissolubile dall’attività intellettuale e spirituale così come era vista durante il periodo classico greco”. E di fatto VR Man, che entrerà a far parte della collezione delle Luci, richiama l’immagine di un atleta ed è stata realizzata con il sostegno di Torino 2025 FISU World University Games Winter e Audemars Piguet Contemporary, in occasione dei FISU World University Games Winter in programma a Torino e in altri cinque comuni delle Valli Olimpiche dal 13 al 23 gennaio 2025, a dimostrazione della capacità di Luci d’Artista “di instaurare importanti rapporti con le principali realtà di Torino, soprattutto in occasione dei grandi eventi culturali e sportivi della città”.

Invece Scia’Mano del Maestro Luigi Ontani, uno dei più influenti e riconosciuti artisti italiani nel mondo, con una carriera eclettica che spazia dalla pittura alla performance, dalla fotografia alla scultura, è legata alla figura universale dello Sciamano, come dichiarato dal titolo stesso.

L’opera è “composta da un lightbox bifacciale tondo e di grandi dimensioni, in cui le fotografie sui due lati sono stampate su un supporto lenticolare. Nelle immagini, sempre in movimento e pronte a mutare in base al punto di vista dell’osservatore, vediamo l’artista impersonare uno sciamano, a cui allude con un gioco di parole anche la forma della maschera – realizzata a Bali con I Wayan Sukarya – che richiama una mano. Il soggetto evoca la tradizione magica di Torino e la posizione dell’opera, sul bordo nord dei Giardini Sambuy, dialoga con il punto in cui aveva sede la libreria e casa editrice Fogola frequentata dall’artista in passato, di cui è sopravvissuta un’insegna”.

Andreas ANGELIDAKIS – VR Man – Piazza Vittorio Veneto – Nuova Luce 27a edizione. Photo FIAF
Luigi ONTANI – Scia’Mano – Giardini Sambuy – Nuova Luce 27a edizione. Photo Claudio Pastrone, FIAF

Le sezioni collaterali: Costellazione e Luminarie

Anche quest’anno torna, ancora più ricca, Costellazione, la sezione che raggruppa le “Luci ospiti”, ovvero le installazioni realizzate dalle principali istituzioni di Torino. Costellazione è da sempre centrale nella vita di Luci d’Artista, in quanto riveste un ruolo cruciale per gli sviluppi della manifestazione sia all’interno della città, sia in chiave nazionale e internazionale (in futuro). Per questa 27a edizione comprende: Mater di Alessandro Bulgini (Circoscrizione 8 / Flashback Habitat Ecosistema per le Culture Contemporanee, Corso Lanza, 75), opera legata alla storia dell’ex Istituto Provinciale per l’infanzia di Torino, collocata sul tetto dell’istituto come simbolo di accoglienza e ricerca delle origini. Supercar di Christian Chironi (Circoscrizione 6 / MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile, Corso Unità d’Italia, 40) che, ispirata all’omonima serie televisiva degli anni Ottanta, unisce luce, architettura, automobile, fantascienza, movimento e immaginario collettivo. L’albero del PAV di Piero Gilardi (Circoscrizione 8 / PAV, Parco Arte Vivente, via Giordano Bruno, 31), realizzata nel 2017 per il PAV, “luogo nel quale si compendiano le esperienze relative alla dialettica Natura/Cultura dell’artista”, come “segno di un’arte ecologica che celebra il nostro reincanto per la natura, un tramite simbolico, tra la terra e il cielo”. Rielabora una frase di Gramsci da Quaderni del Carcere, 1930, Two or three things I know about monsters (2016-2019) di Alfredo Jaar (Circoscrizione 3 / Fondazione Merz, Facciata del parcheggio Lancia – Chiribiri, via Caraglio) che “rimanda alla necessità del passaggio al nuovo, che però sembra sospeso tra il ‘non più’ e il ‘non ancora’”, sottolineando l’urgenza di illuminare con la cultura il buio degli orrori della storia affinché non vengano dimenticati e ripetuti. Si configura “come una nuova iterazione in forma di video installazione del progetto Cold As You Are (2021 – in corso)” l’omonima installazione di Rebecca Moccia (dall’8 dicembre 2024, Circoscrizione 3 / OGR Torino, Corte Est, Corso Castelfidardo, 22) in cui scene intime e pubbliche di nuova realizzazione o provenienti dall’archivio dell’artista vengono combinate in una sequenza di diversi elementi e narrazioni. Erik Saglia “ricrea una cosmogonia fatta di linee che si incrociano, si sommano e si sottraggono fino a creare trame che possono diventare contenitori di conoscenza” in Euridome (Circoscrizione 1 / Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e Unione Industriali Torino, via Fanti 17), installazione luminosa promossa da Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e Unione Industriali Torino e curata da Artissima, in cui “il movimento orbitale intorno alla facciata della palazzina di Unione Industriali Torino evoca le attrazioni e le influenze dei satelliti generate dal pianeta d’appartenenza, il quale, in questo caso, promuove attraverso la cultura, lo sviluppo del territorio”. Infine Patrick Tuttofuoco immagina “una forma – due volti che richiamano alla cultura ellenistica e a quella asiatica – che fosse in grado di unire in un unico campo espressivo istanze apparentemente opposte – oriente/occidente, femminile/maschile, Kali/Dioniso” con Ultraworld (Circoscrizione 1 / MAO Museo d’Arte Orientale, via San Domenico 11), opera realizzata in collaborazione e con il supporto di Wonderglass, che diventa una “riflessione sul superamento dei confini legati al genere e all’abbattimento di stereotipi, etichette e categorie, spostando l’attenzione sull’identità dell’individuo, sulla sua essenza e non sulla sua apparenza”.

Novità di questa edizione è la nuova sezione collaterale denominata Luminarie, nata per raccogliere le Luci frutto dell’iniziativa privata della città e della sua comunità che si accendono durante l’evento, a testimonianza di come l’evento sia sentito e rappresenti un laboratorio di sperimentazione aperto a tutta la città, diventando una grande festa in cui la luce incontra l’arte. Il titolo di questa sezione “rimanda alle festività soprattutto del Sud Italia, in cui un ruolo fondamentale hanno proprio le decorazioni luminose”. Le installazioni luminose 2024 sono Guizzo Baleno di Mario Airò (Circoscrizione 6 / Laboratori di Barriera – Via Baltea, 3), Gli adoratori della luce di Mirco Andreis (Circoscrizione 7 / Circolo degli Artisti – Corso San Maurizio, 6), Miraflora di Emanuela Ascari (Circoscrizione 2 / Teatro della Parrocchia della Visitazione di Maria Vergine e S. Barnaba – Strada Castello di Mirafiori, 40), Anatomia umana di Salvatore Astore (Circoscrizione 1 / Corso Galileo Ferraris angolo via Cernaia), Mondlader di Marco Lodola (Circoscrizione 7 / Mercato Centrale – Piazza della Repubblica), Cristallo di luce di Diego Scroppo (Circoscrizione 4 / Environment Park, Parco Scientifico Tecnologico per l’Ambiente – Via Livorno, 60), A-CROMATIVE di Migliore + Servetto (Circoscrizione 3 / Grattacielo Intesa Sanpaolo – Corso Inghilterra, 3), 1706 di Luigi Nervo (Circoscrizione 5 / Incrocio tra via Pianezza e via Foglizzo), Luce in cattedra di Polito in Light (Circoscrizione 8 / Castello del Valentino – Viale Mattioli, 39), Internet vittoriano di David Reimondo (Circoscrizione 1 / Corte Palazzo Cisterna – Via Maria Vittoria, 12), Flammarion di Oliviero Rinaldi (Circoscrizione 7 / Italgas – Largo Regio Parco), L’albero orizzontale di Piazza Montale di Tavolo Vallette (Circoscrizione 5 / Piazza Eugenio Montale), Sintesi ’59 di Armando Testa (Circoscrizione 1 / Piazza XVIII dicembre).

Il programma di eventi e le novità

Dopo il grande successo dell’edizione passata, quest’anno Luci d’Artista ha scelto la continuità per la propria grafica rinnovando la collaborazione con lo studio di grafica torinese Studio Fludd che, oltre all’immagine correlata della manifestazione, ne ha firmato anche il primo logo. La nuova immagine grafica è in primis volta a comunicare l’evoluzione di questo grande evento in una vera e propria istituzione di Arte Contemporanea e, per renderlo sempre più riconoscibile quale istituzione culturale di livello anche internazionale, è stato creato un logo che andasse al di là delle singole edizioni, nell’intento di richiamare il tema della materialità della luce attraverso un bagliore che ne anima la superficie.

Carmelo GIAMMELLO – Planetario – Via Roma. Photo Citta di Torino Redazione WEB
Giorgio GRIFFA – AZZURROGIALLO – Giardini Sambuy. Photo Renzo Miglio, Courtesy FIAF

L’altra grande novità è la presentazione del sito generale di Luci d’Artista, lucidartistatorino.org (presentato lo scorso anno), un sito complessivo di tutta la manifestazione, della sua storia e di tutti i materiali che sono già stati raccolti e che verranno raccolti in futuro, che diventerà la “casa” di Luci d’Artista, il luogo che terrà insieme questo museo a cielo aperto.

Jeppe HEIN – Illuminated Benches – Piazza Risorgimento. Photo Giulio Penna, Courtesy FIAF
Rebecca HORN – Piccoli spiriti blu – Monte dei Cappuccini. Photo Gianluca Minuto
Gilberto ZORIO – Luce Fontana Ruota – opera permanente Laghetto Italia ’61 (corso Unità d’Italia). Photo Chiara Bodrato

Si rinnova anche l’Accademia della Luce, il Public Program nato nel 2018 come programma didattico e di eventi rivolto alla cittadinanza con lo scopo di rafforzare l’inclusività e allargare la platea dei fruitori con un maggiore coinvolgimento dei torinesi, soprattutto degli abitanti delle circoscrizioni periferiche, sia rispetto a Luci d’Artista sia nei confronti dell’arte contemporanea. Nell’ambito del programma sono previste una serie di attività educative curate dai Dipartimenti Educazione delle principali istituzioni torinesi dedicate all’arte contemporanea in collaborazione con Luci d’Artista, ovvero Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Fondazione Merz, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, MAO Museo d’Arte Orientale e PAV Parco Arte Vivente , a cui quest’anno si uniscono il MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile e OGR Torino. Tema guida 2024 è “Luce e gesto” e gli eventi, che prenderanno il via con l’accensione delle Luci e si concluderanno con il solstizio d’estate il 21 giugno 2025, saranno coordinati con una precisa visione curatoriale. Continua anche il “superamento dei classici confini invernali e natalizi di Luci d’Artista” con la conversazione tra Andreas Angelidakis e Antonio Grulli (domenica 3 novembre alle ore 15, all’interno di Artissima) e la conferenza sull’opera di uno dei due autori delle nuove Luci, il Maestro Luigi Ontani, che avrà luogo a gennaio 2025 negli spazi della GAM.

Infine, anche quest’anno saranno realizzate iniziative speciali dedicate alle famiglie, per scoprire la collezione di Luci d’Artista e rafforzare il senso di appartenenza alla città, e verranno proposti quattro itinerari di trekking urbano che abbinano Natura e Luci d’Artista 27.

Alfredo JAAR – Cultura=Capitale – Museo della Resistenza. Photo Claudio Pastrone, Courtesy FIAF
Luigi MAINOLFI – Luì e l’arte di andare nel bosco – Via Carlo Alberto – ricollocazione. Photo Max Chicco

Luci d’Artista è progetto e patrimonio della Città di Torino, realizzato da Fondazione Torino Musei con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, Unione Industriali Torino, Torino 2025 FISU World University Games Winter e Audemars Piguet Contemporary. Main sponsor: Gruppo Iren.

Renato LEOTTA – Io, sono nato qui. – Corso Spezia 70, tetto Ospedale Sant’Anna. Photo Claudio Pastrone, Courtesy FIAF
Renato LEOTTA – Io, sono nato qui. – Corso Spezia 70, tetto Ospedale Sant’Anna. Photo Claudio Pastrone, Courtesy FIAF
Luigi NERVO – Vento solare – Piazzetta Mollino. Photo Renzo Miglio, Courtesy FIAF
Luca PANNOLI – L’amore non fa rumore – Parco Michelotti, fronte Biblioteca Geisser. Photo Lina Campanelli, Courtesy FIAF
Michelangelo PISTOLETTO – Amare le differenze – Piazza della Repubblica, Tettoia Orologio. Photo Marco Briola, Courtesy FIAF
Vanessa SAFAVI – Ice Cream Light – Largo Montebello – ricollocazione. Photo Riccardo Rebora, Courtesy FIAF
Luigi STOISA – Noi – Via Po. Photo Roberta Rogina, Courtesy FIAF
Grazia TODERI – …?... –Cupola della Basilica Mauriziana (via della Basilica angolo via Milano). Photo Federico Masini

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Cristina Ferrari

Laureata con lode in lettere classiche all’Università degli Studi di Verona, con tesi in archeologia, è giornalista pubblicista dal 2012 e collabora a diverse testate tra cui Archeo, Medioevo, LUCE

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