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Vista serale del complesso inserito nel paesaggio, MCA, New Campus di Bologna Business School. Photo Walter Vecchio

Sui Colli Bolognesi la nuova opera architettonica di MCA – Mario Cucinella Architects: un campus che crea community

By Monica Moro
Pubblicato il
Ottobre 2024

Il New Campus BBS a Bologna, progettato dallo studio MCA – Mario Cucinella Architects, coniuga bellezza, trasparenza e leggerezza, connettendo il presente con la storia.

Il complesso educativo, formalmente costruito con linee geometriche rigorose che però lasciano passare aria e luce e sono intervallate da curve gentili, impiega materiali naturali, molto legno e vetro che danno colori caldi e freddi e tattilità diverse alla nostra percezione. La luce, sia naturale che artificiale, riveste un ruolo importante: di giorno, quando la luce diurna pervade completamente gli spazi filtrata dalle coperture lamellari o fatta cascare dalle forme circolari, e di notte, o nelle ore buie, quando la luce artificiale invita a entrare negli edifici e a viverli.

Vista serale del complesso inserito nel paesaggio, MCA, New Campus di Bologna Business School. Photo Walter Vecchio
La scalinata esterna, MCA, New Campus di Bologna Business School. Photo Walter Vecchio

Introduzione

Gli spazi, in contatto fisico e visivo con la natura del grande parco circostante, sono flessibili e adattabili, permettendo ad esempio la trasformazione di un’area di studio in una mensa o di un auditorium in una galleria d’arte. Lo scopo (dal greco Σκοπός, Skopós, finalità di un progetto) è di passare da un contenuto puramente materiale e visivo a un contenuto intenzionale per cercare di offrire un ambiente dinamico che favorisca la collaborazione e la creatività. Uno spazio, insomma, in cui la community locale, le persone che fanno parte o entrano nel luogo, si possano in qualche modo incontrare e confrontare, per immaginare e creare progetti insieme, scambiare idee e riflessioni. Il campus diventa un luogo per l’apprendimento, l’interazione, il dialogo e la condivisione per gli studenti, i docenti, i visitatori e tutti coloro che ne usufruiscono.

La sede storica e il nuovo campus

Questo nuovo complesso della BBS Bologna Business School (la business school internazionale dell’Università di Bologna) è stato inaugurato in settembre, alla presenza del Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, e del CEO della Ferrari Benedetto Vigna.

Nel New Campus sono stati applicati principi eco-friendly e sostenibili, in dialogo con il paesaggio collinare che lo circonda e voluti sia dal committente che dal progettista. La splendida sede storica di Villa Guastavillani, che ospita aule e uffici della BBS, fatta costruire dal Cardinale Filippo Guastavillani nel 1575 e restaurata per il Giubileo del 2000, è connessa al nuovo complesso da un percorso rettilineo: dal campus, locato in basso sul pendio del monte di Barbiano, si raggiunge la sede, situata sulla sua cima, salendo una grande scalinata che diventa un ponte simbolico tra passato e presente dell’istituzione.

MCA firma in toto il progetto BBS, incluso l’interior design e il parco circostante

Il nuovo polo universitario New Campus, nato dall’esigenza di ampliare gli spazi didattici e di condivisione, è composto da tre edifici collegati a Villa Guastavillani e da un parco con terrazzamenti. Gli usufruitori sono tutti coloro che fanno parte della community allargata di BBS – che comprende studenti, studenti, docenti, professionisti, imprese, istituzioni e visitatori.

Descrizione del progetto

Tutto il complesso, incluso il parco, si sviluppa su una superficie di oltre 35.000 metri quadrati,

e ha previsto il recupero di cinque edifici già esistenti a cui è anche stata data nuova destinazione d’uso. Il progetto finale ha in totale tre edifici, che occupano un’area di circa 2.500 mq, per i quali sono stati utilizzati materiali eco-sostenibili.

Oltre al progetto architettonico complessivo, lo studio MCA ha anche curato il progetto di interior design che si basa sulla rimodulabilità degli spazi, dando flessibilità a seconda delle esigenze accademiche e, come già accennato, su una stretta connessione tra interno ed esterno. Il linguaggio è espresso nella dinamicità delle forme dove grandi curve si inseriscono su una maglia geometrica. Le cromie sono naturali, calde o fredde in accordo con i materiali impiegati, in preponderanza il legno, come nei controsoffitti, posato a lamelle, l’acciaio e il vetro: quest’ultimo è il perno della trasparenza verso la luce naturale, il verde e il paesaggio.

I tre edifici del complesso

Scala elicoidale nella ex casa colonica, MCA, New Campus di Bologna Business School. Photo Walter Vecchio

Sono due gli edifici che hanno cambiato destinazione d’uso. Il primo è una vecchia casa colonica, i cui interni sono definiti ora da una scala elicoidale in rovere, che ospita aule, uffici, sale riunioni e un tunnel sotterraneo di collegamento adibito a galleria d’arte. L’altro edificio, più piccolo, è un ex forno dove ha trovato posto la reception. Invece il blocco di nuova edificazione, sorto su tre edifici preesistenti non finiti, include una grande scala in rovere naturale a gradoni, dove ci si può sedere come in un anfiteatro e che connette i due livelli in cui è articolato il nuovo edificio. Qui è stata inserita una libreria ad anello. La copertura a lamelle caratteristica di tutto il progetto è presente anche nel seminterrato adibito a open-space e dedicato in parte alla didattica, a eventi e conferenze, e in parte a zona ristorazione in cui la cucina, un cubo in acciaio satinato in uno spazio trasparente e opacizzabile, è concepita per lo show-cooking.

Scala a gradoni nel nuovo edificio, MCA, New Campus di Bologna Business School. Photo Walter Vecchio
Spazi di condivisione, MCA, New Campus di Bologna Business School. Photo Walter Vecchio

Il parco

Il New Campus dispone di circa 15 ettari di parco sul crinale della collina ed è integrato con l’ambiente circostante grazie a un disegno del paesaggio che si ispira alle onde che si propagano su una superficie d’acqua. Dal fulcro del nuovo Campus si irradiano una serie di percorsi fluidi che, immettendosi nel paesaggio, formano dei terrazzamenti per ospitare attività di studio e di svago all’aperto. All’esterno, inoltre, sono stati previsti un grande canopy, una tettoia che crea uno spazio sociale d’interazione, e due giardini a gradoni con solarium che offrono un’estensione naturale della zona studio e della mensa.

Un progetto sostenibile

La riduzione dell’impatto ambientale è stata uno dei principi guida dell’intervento progettuale. La struttura è stata dotata, infatti, di un’apposita copertura con lamelle frangisole, per regolare l’ingresso della luce all’interno degli spazi didattici (la luce stessa è uno degli aspetti chiave del complesso) e controllare temperatura e consumi energetici. Tutto il campus, inoltre, è alimentato da energia rinnovabile prodotta da un impianto fotovoltaico e, grazie al grande parco, è stato previsto un sistema di raccolta e gestione delle acque meteoriche riutilizzabili durante i mesi estivi. Nel caso della casa colonica la copertura contribuisce alla produzione di energia elettrica da fotovoltaico, alimentando l’intero campus.

“Il progetto del New Campus di Bologna Business School si sviluppa attorno all’idea di unitarietà nella diversità: il nuovo edificio si relaziona con il paesaggio quale elemento unificatore e generatore, sviluppando un dialogo empatico tra l’ambiente circostante e l’architettura” ha dichiarato Mario Cucinella. “La rilevanza storica di questi luoghi, inoltre, si intreccia con la contemporaneità generando un mutuo scambio capace di ispirare i giovani studenti.”

Vista serale nel paesaggio delle colline bolognesi, MCA, New Campus di Bologna Business School. Photo Walter Vecchio

L’impegno di Mario Cucinella Architects

Questo progetto dimostra ancora una volta il sentito impegno dell’architetto Mario Cucinella e il suo Team per l’architettura dell’educazione. Mario Cucinella, founder & design director di MCA – Mario Cucinella Architects, è stato recentemente insignito del Premio Vigna d’Argento, un riconoscimento promosso dall’associazione salentina Città della Musica presieduta e ideata da Pino Lagalle, assegnato a figure di rilievo della cultura, dello spettacolo, delle istituzioni e della società civile che hanno contribuito alla crescita del Paese, va alla capacità dell’Architetto di reinterpretare l’architettura attraverso progetti innovativi basati su una visione creativa e sostenibile, unita al suo costante impegno nella formazione e ispirazione delle nuove generazioni di giovani professionisti.

AUTHOR

Monica Moro

Collabora a LUCE dal 2014, scrive di architettura, design e colore. Nata in Svezia, dove ha insegnato per diversi anni design all'Università LNU. Cultore presso il Politecnico di Milano. La sua formazione architetto e industrial design Domus Academy, ha collaborato con Andrea Branzi. Designer freelance e ricercatrice sul colore e la valorizzazione del patrimonio culturale. Passione coltivata lo Yoga

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