LUCE 350

ANNO 62
dicembre 2024

Rivista fondata da AIDI nel 1962
Direttore Mariella Di Rao

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Immagine di copertina: “La Copertina” appositamente realizzata per LUCE dall’architetto e lighting designer Pietro Castiglioni

15,00

150 disponibili

In questo numero:

Photo courtesy KKAA-Kengo Kuma & Associates

INCONTRI 

L’architettura leggera e sostenibile di Kengo Kuma
di Monica Moro

LUCE ha incontrato Kengo Kuma, architetto giapponese di fama internazionale e maestro nell’uso di materiali naturali come il legno e la pietra. L’utilizzo del cemento, infatti, è un gesto del passato e quindi un materiale che va usato con moderazione e cautela e sostituito, dove possibile, con materiali leggeri, naturali e sostenibili. La sua progettazione si connette alla cultura della carta di riso, elemento che crea quell’atmosfera rarefatta e delicata tipica del Giappone, e del rapporto ancestrale dell’uomo con la natura e in particolare con la foresta. Nell’architettura di Kuma lo spazio viene spesso espresso attraverso il vuoto e la traslucenza – ed è forse una delle caratteristiche più conosciute – come, ad esempio, quando i materiali dei suoi progetti vengono forati o “parcellizzati” per essere poi ricostruiti secondo la tecnica del kigumi (assemblaggi senza chiodi o colle), seguendo schemi precisi per ottenere una trasparenza o, meglio, una semi-opacità luminescente. È soprattutto negli ambienti interni, creati da Kengo Kuma, che si produce una luce avvolgente e luminosa…

Photo courtesy Lapo Binazzi

INCONTRI

Il design “radicale” di Lapo Binazzi
di Pierluigi Masini

Lapo Binazzi oggi ha 81 anni, vive da sempre a Firenze, insegna e tiene conferenze. Nel 1967 ha fondato il gruppo radical UFO con Carlo Bachi, Patrizia Cammeo, Riccardo Foresi, Titti Maschietto e Sandro Gioli (per il ’68) che si sono uniti per esprimere i loro manifesti utopici e politici attraverso le loro opere provocatorie che sono entrate nella storia del design. Sono passati 57 anni da allora, le loro performance con i gonfiabili sono entrate nella storia del design e le opere, soprattutto lampade, prodotte in pochi esemplari, oggi vengono contese tra i collezionisti di mezzo mondo nelle aste di Parigi, Chicago e Milano. LUCE ha incontrato il famoso artista e designer visionario che spiega la nascita del movimento e racconta alcuni dei suoi lavori più importanti…

Photo © Mirco Magliocca

INCONTRI 

Stefano Poda: “Solo la luce può seguire intimamente le curve della musica”
di Paolo Calafiore

LUCE incontra il Maestro Stefano Poda regista tra i più autorevoli del firmamento internazionale dell’Opera lirica che la scorsa stagione ha firmato l’allestimento del centenario dell’Aida all’Arena di Verona. Poda è scenografo, costumista, coreografo e lighting designer, nonché artista insignito quest’anno del prestigioso Premio Abbiati. Si definisce “un artigiano della messa in scena”, descrizione che ben si coniuga alla sua “vocazione rinascimentale” di artista a tuttotondo, impegnato nell’ideare ingegnose ed emozionanti macchine e dispositivi teatrali in cui musica, luce, scenografia, scultura, architettura, danza si fondono in un organismo che dà vita alle sue originalissime creazioni. Per Poda le luci sono l’unico vero corrispettivo della musica, in quanto sono sostanze misteriose prive di corpo; solo la curva della luce riesce a seguire quella della musica, perché solo loro possono muoversi senza ostacoli…

Photo © Wen Studio

PROGETTARE LA LUCE

Facciate brillanti per Tiffany 
di Alessandra Reggiani

Nuove tecnologie, luce e cromie nelle soluzioni progettuali studiate dallo Studio MVRDV di Rotterdam per lo Store Tiffany & Co. dell’aeroporto Changi Singapore e dello Store Tiffany & Co. Shanghai. Negli ultimi anni, il mondo del retail è stato oggetto di una profonda revisione del proprio lessico espressivo e dell’approccio concettuale ad esso connesso, traducendo in forme, spazi e atmosfere gli esiti di una vera e propria disamina culturale. In quest’ottica di sperimentazione e immersività, di nuove idee e proposte, vanno a configurarsi come interessanti sintesi espressive i recentissimi store. In particolare, lo Studio ha concepito una facciata unica e originale, basata sull’impiego di un materiale di recupero (Ocean rPPGF), composto da una base termoplastica ottenuta da reti di pesca riciclate rinforzate con fibra di vetro, ispirata alla struttura del corallo, riprodotta a mezzo di una stampante 3D. Sviluppando il concept, lo studio ha identificato una serie di caratteristiche tipiche dell’identità e della storia del brand, dall’uso del tipico colore blu all’applicazione di materiali innovativi rifacendosi al contributo di Louis Comfort Tiffany all’arte vetraria nel corso del XIX secolo…

Photo © Oscar Ferrari

PROGETTARE LA LUCE

Nuove luci per il centro storico di Bologna
di Pietro Mezzi

Insieme alle torri sono il simbolo della città. Sono i portici di Bologna che nel 2021 l’Unesco ha dichiarato Patrimonio Universale dell’Umanità. Un bene architettonico e culturale di inestimabile valore di cui circa 40 chilometri, su un totale di 62, si trovano nel cuore del capoluogo, nel suo centro storico.

Per tutto il 2023 i portici sono stati interessati da un intervento di riqualificazione illuminotecnica voluto dall’amministrazione comunale: un’operazione che si è sviluppata su 16 chilometri, tutti nella parte storica, sulle 10 porte dell’antica cinta muraria, le piazze Santo Stefano e San Domenico, 40 siti monumentali e alcune zone verdi. L’obiettivo è stato quello di efficientare l’illuminazione pubblica e valorizzare i monumenti della città. Un’operazione – condotta in accordo con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e finanziata dal Programma Operativo Nazionale Città metropolitane 2014-2020 (PON Metro) – che dai numeri si commenta da sola: 3.500 corpi illuminanti sostituiti, 680 nuovi punti luce installati, un risparmio energetico del 77%, 387 tonnellate di CO2 in meno emesse in atmosfera, quattro mesi di rilievi, un intero anno di lavori. Il piano di illuminazione del cuore del capoluogo emiliano ha rappresentato una sfida impegnativa per i progettisti di I-DEA e per il Comune che è stata vinta stando ai premi e ai riconoscimenti che l’intervento ha ottenuto…

Photo © Pasquale Palmieri

LIGHTING DESIGNERS

Cesare Accetta: “Il nero può essere il colore più luminoso”
di Cristina Tirinzoni

“Nel silenzio, Il buio cerca la luce”. Inizia così con questa immagine in bianco e nero che ricorda la poetica del grande cinema d’Autore, la chiacchierata con Cesare Accetta, uno dei più importanti fotografi e light designer italiani, premio Ubu 2023 per La Cupa di Mimmo Borrelli come migliore light designer. Accetta ci racconta – misurando le parole con la sua solita modestia di persona schiva, appartata – il suo appassionato percorso artistico e professionale, dagli anni 70 nel circuito del teatro di sperimentazione come fotografo di scena, alle luci sul set, come direttore della fotografia e light designer per il cinema e il teatro. A 70 anni ha da poco traslocato in un nuovo studio all’Avvocata, uno dei quartieri storici di Napoli, sua città natale, “è vicino a casa, raggiungibile a piedi, e lo spazio è più grande di quello dove stavo prima e qui posso continuare a costruire il mio teatro”. Il luogo per eccellenza dove indagare “il nero dentro cui irrompe il raggio della luce”. La luce quella “materia ineffabile che riesce a dire pure quello che non si può, o non si vorrebbe, che riesce ad arrivare pure dove sembrava impossibile ci fosse qualcosa di più dell’ombra, del buio”

Photo courtesy Davide Oppizzi DCUBE

LIGHTING DESIGNERS

La luce silenziosa e sostenibile di Davide Oppizzi
di Monica Moro

LUCE incontra a Ginevra Davide Oppizzi, designer svizzero-italiano fondatore di DCUBE, specializzato nella creazione e nello sviluppo di progetti ricchi di bellezza, eleganza e delicato umanesimo che coinvolgono la luce, l’architettura, il design, l’ambiente e le nuove tecnologie. Lo avevamo già conosciuto in occasione della conclusione del progetto per il quartier generale del marchio della Haute Horlogèrie di Audemars Piguet e del sistema outdoor Needoo per Artemide, pensato per illuminare in modo intelligente e ospitare volatili e altre specie animali, con l’intento di creare una condivisione armonica degli spazi tra gli esseri umani e gli animali tramite un’illuminazione ottimale (LUCE 337, settembre 2021). Ci racconta del suo rapporto con la luce e dei suoi nuovi progetti…

Photo courtesy Studio Andrea Perin

SPECIALE 

Luce e beni culturali
articoli di Francesca Diglio, Cristina Ferrari, Francesca Fragliasso, Gianluca Moreschi, Matteo Mucciante, Anna Pellegrino, Gabriele Piccablotto, Giulia Ottavia Silla

La luce gioca un ruolo fondamentale nell’esperienza di fruizione dell’arte all’interno degli spazi espositivi. Solo un’adeguata illuminazione permette, infatti, al visitatore di apprezzare e comprendere appieno le opere o i materiali all’interno dei musei. Tuttavia, non è sufficiente illuminare gli oggetti nel modo più efficace o esteticamente migliore, ma è necessario farlo nel pieno rispetto del problema della conservazione, soprattutto se si è in presenza di superfici fotosensibili o nel caso in cui l’illuminazione possa produrre riscaldamento, accelerare reazioni chimiche o favorire lo sviluppo di microorganismi. Negli articoli dello speciale affrontiamo l’argomento in modo ampio con contributi di docenti, esperti e professionisti per approfondire la conoscenza di innovative tecnologie e metodologie di utilizzo dell’illuminazione nei diversi ambienti museali…

Photo courtesy Studio Lodola

LIGHT ART 

Il “lodolismo” di Marco Lodola
di Jacqueline Ceresoli

LUCE incontra Marco Lodola (1955, Dorno, Pavia), artista di fama internazionale che il critico d’arte Renato Barilli inserisce nel gruppo Nuovi Futuristi (1980). Un maestro della Light Art italiana e portatore sano di passioni per il rock’n’roll, la luce attiva e le dinamiche sociali all’insegna della condivisione per la gioia di vivere la vertigine dell’apparenza. Lodola è un musicista mancato che disegna coreografie luminose, come esperienze di socialità, con progetti trasversali, appassionato dei Beatles, dei Fauves (gruppo di cui Matisse è esponente), di Depero, di Wesselmann, di Hockney, di Warhol, di Michelangelo e di Beato Angelico e che sperimenta materiali industriali. Lo distinguono il suo eclettismo progettuale e la sua coerenza poetica: è un innovatore classico illuminato dalla figurazione. LUCE lo ha incontrato a Pavia, nel suo atelier chiamato Lodolandia dal critico Alberto Fiz nel 1983 e scopriamo che per lui tutto è immagine, creatività e divertimento…

Visual courtesy Maurizio Rossi, Paola Bertoletti

RICERCA E TECNOLOGIA 

Dalla pubblicazione dell’EU AI Act alle prospettive dell’Intelligenza Artificiale nella gestione e progettazione dell’illuminazione
di Maurizio Rossi, Paola Bertoletti

LUCE propone il secondo di due articoli a cura di Maurizio Rossi, professore ordinario di Design al Politecnico di Milano e presidente dell’AIC-International Colour Association, e dall’architetto e lighting designer Paola Bertoletti che affrontano e approfondiscono il tema dell’Intelligenza Artificiale, argomento oggi più che mai attuale, importante e complesso per tutte le implicazioni di carattere etico, sociale, culturale che ne derivano. In questo articolo viene posta una maggiore attenzione all’AI generativa in relazione al settore illuminazione. Anche in conseguenza della recente pubblicazione ufficiale dell’EU AI Act, gli autori approfondiscono alcune tematiche di natura etica, inerenti anche alla privacy e al rispetto della professionalità del Lighting Designer…

Photo © Sanne Kaal

CORRISPONDENZE

La luce protagonista della Dutch Design Week 2024
di Paola Testoni

A Eindhoven, nel sud dei Paesi Bassi, si è appena conclusa la Dutch Design Week (DDW) 2024, uno degli eventi di design più prestigiosi e attesi al mondo. Il messaggio chiaro e ambizioso trasmesso è stato quello di esplorare il potere trasformativo della luce nel design contemporaneo. In questa edizione, la luce non è stata presentata solo come un mero elemento estetico, ma come un mezzo di connessione, benessere e sostenibilità. Designer di tutto il mondo si sono riuniti per presentare progetti innovativi che, sfruttando la luce, sono riusciti a creare una diversa percezione dello spazio e anche nuove esperienze sensoriali e riflessioni sulle sfide globali, come il cambiamento climatico e il benessere sociale…

Photo courtesy ASSIL

ASSOCIAZIONI

“Difendiamo la qualità dei nostri prodotti, ma serve l’aiuto di tutti”, parola di Carlo Comandini   
di Pietro Mezzi

Quella di Carlo Comandini è la carriera di un manager d’azienda iniziata quasi quarant’anni fa e svolta interamente nel settore dell’illuminazione. Una professione, la sua, nel corso della quale ha ricoperto importanti ruoli all’interno di aziende e del gruppo multinazionale per cui a lungo ha lavorato. Dal 2002 è amministratore delegato per l’Italia della Vossloh-Schwabe, azienda tedesca che produce componenti e soluzioni LED per il settore dell’illuminazione e degli elettrodomestici.

Dal giugno scorso Comandini è presidente di ASSIL, Associazione Nazionale Produttori Illuminazione, federata ad ANIE-Confindustria, che raggruppa oltre 90 imprese del settore, aziende che fatturano 2,8 miliardi di euro all’anno e danno lavoro a 8.700 persone. Nell’intervista a LUCE indica le linee strategiche su cui intende caratterizzare il suo mandato: contrasto al dumping ambientale, sinergia con tutti gli attori del mondo illuminotecnico, spinta all’innovazione tecnologia per la sostenibilità e l’efficienza energetica e sostegno da parte dello Stato per la transizione ecologica…

Sul numero di LUCE 350 / 2024 tanti altri articoli, interviste e approfondimenti.
Siamo sempre alla ricerca di nuovi suggerimenti e idee per capire, spiegare e far conoscere il mondo della luce italiana e internazionale.

Continuate a leggerci e scriveteci.

EDITORIALE

Luce e arte: un legame indissolubile
di Mariella Di Rao

INCONTRI

La Pinacoteca di Brera tra bellezza, conservazione e innovazione
di Mariella Di Rao

PROGETTARE LA LUCE

Casa Italia 2024
La luce interpreta l’“Ensemble”
di Valentina Piscitelli


Sala Serpieri, un gioiello rinascimentale che risplende di nuova luce
di Federica Capoduri


L’Elpís e il Prometeo di Costas Varotsos
La luce come metafora di speranza
di Giulia Ottavia Silla

SPECIALE LUCE E BENI CULTURALI

La luce delle opere d’arte
Naturale o artificiale?  

di Gianluca Moreschi


Illuminazione dei beni culturali: un compromesso tra fruizione e conservazione
di Anna Pellegrino, Gabriele Piccablotto


La Sala delle Dame nei Musei Vaticani: spazi di luce in dialogo tra valorizzazione e conservazione  
di Matteo Mucciante


Andrea Perin: “L’illuminazione museale deve adeguarsi alle nostre consuetudini”
di Giulia Ottavia Silla


Una pietra per sempre
L’utilizzo della luce nella tecnica di lavorazione del commesso in pietre dure  

di Cristina Ferrari


Beni culturali e rischio fotobiologico: una sfida ancora aperta
di Francesca Diglio, Francesca Fragliasso

RICERCA E TECNOLOGIA

Guillame Bottazzi e l’arte della felicità
di Monica Moro


Nuove frontiere della light art
greeNeon, ecosostenibilità e innovazione al servizio dell’arte
di Marco Nozza

RACCONTI DALL'ARTE

Claude Monet, il pittore della luce
di Cristiana Fioretti

MAKING OF

Schréder EXEDRA LightSync: flessibilità e sicurezza per l’illuminazione stradale adattiva
di Cristina Ferrari

LUCE SUI GIOVANI

La qualità della luce per i beni culturali. Tra conservazione e fruizione
a cura della Redazione

GEN Z LIGHTS

GEN Z LIGHTS 
di Deborah Madolini, Alberto Philippson