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Luci in Miniera 2024, Aquatica. Photo @ Patrizia Santangeli

Creatività, sinergia, luci e installazioni artistiche. La sesta edizione di Luci in Miniera nell’ex borgo minerario dell’Argentiera di Sassari

By Cristina Ferrari
Pubblicato il
Dicembre 2024

Anche quest’anno, fino al 31 dicembre, torna Luci in Miniera, l’evento annuale pensato per riscoprire e “illuminare” l’ex borgo minerario, dell’Argentiera di Sassari, uno dei maggiori esempi di archeologia industriale del Nord Sardegna, attraverso un racconto inedito, suggestivo e interattivo che coinvolge i visitatori con luci, videoproiezioni e installazioni artistiche, in un’esperienza immersiva ed esperienziale.

Luci in Miniera 2024, Aquatica. Photo @ Patrizia Santangeli
Luci in Miniera 2024, Aquatica. Photo @ Patrizia Santangeli

La manifestazione

La manifestazione, giunga alla sua sesta edizione, “mira a mantenere costante l’attenzione sull’antico borgo, destagionalizzando il calendario delle iniziative notoriamente concentrate nel periodo estivo, con l’obiettivo di promuovere nuove forme di fruizione e sperimentare nuove modalità di narrazione della memoria storica e identitaria”. Rientra negli eventi della programmazione di MAR-Miniera Argentiera, centro culturale ibrido di produzione e sperimentazione multidisciplinare nato da un progetto di rigenerazione a base culturale, selezionato tra i vincitori della sesta edizione del bando nazionale Laboratorio di Creatività Contemporanea (precedentemente Creative Living Lab) promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea (DGCC) del Ministero della Cultura. È ideata e organizzata dall’associazione LandWorks con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna, nell’ambito del Cartellone Regionale delle Manifestazioni del Turismo Esperienziale (L.R.7/1955), in collaborazione con il Comune di Sassari, il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, la Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara e il supporto di Fondazione di Sardegna e Fondazione Patria della Bellezza.

Come ogni anno, il “museo open air” si è arricchito di nuove installazioni artistiche “realizzate durante le ultime residenze artistiche all’Argentiera in un clima di multidisciplinarietà e internazionalità: nei mesi di novembre e dicembre, al team di creativi digitali di Bepart, si sono alternati gli artisti Ugo Casubolo Ferro (FR), Gaspard Combes (FR-CH), Tilla Giro (FR) e Paulina Sycha (DE), selezionati nell’ambito del Nouveau Grand Tour, il progetto ideato dall’Ambasciata di Francia in Italia e dall’Institut Français Italia dedicato ai giovani talenti europei di età inferiore ai trent’anni per reinventare la circolazione artistica in Europa.

Luci in Miniera 2024, Aquatica. Photo @ Patrizia Santangeli
Luci in Miniera 2024, Aquatica. Photo @ Patrizia Santangeli

Il percorso e le installazioni

Luci in Miniera 2024, Scuole, Albero del Riciclo. Photo @ Andrea Maspero

Il percorso 2024 parte dalla Piazza Camillo Marchese e si snoda “attraverso i luoghi più rappresentativi della borgata e i vecchi ruderi, fra memorie di ieri e oggi della miniera, alla scoperta delle nuove installazioni” visitabili in modo autonomo per permettere ai visitatori “di vivere un’esperienza libera secondo i personali tempi di fruizione”. Territorio che era “allo stesso tempo un paradiso e un inferno per i minatori”, come descritto in una lettera al direttore della miniera. Concetto ripreso in Uomo Seduto, scultura a forma umana di Gaspard Combes (FR-CH) che rende omaggio ai minatori stessi “e ai minerali della miniera con il suo colore argento e le sue forme ruvide e ammaccate. Fissando l’orizzonte in atteggiamento di riposo, quest’opera in situ invita alla contemplazione del paesaggio. Questa immagine, un tempo semplicemente romantica e naturalistica, pone oggi la questione del ruolo che l’uomo può svolgere nella trasformazione e nella preservazione di questo ambiente”.

Paesaggio e figure umane sono protagonisti anche nell’opera di Ugo Casubolo Ferro (FR) che dal 2023 porta avanti un progetto fotografico sul Mediterraneo, realizzato con una fotocamera a grande formato e che inizia in Sicilia e prosegue oggi in Sardegna. “Le immagini raffigurano individui che avanzano nel paesaggio, camminando come se si avventurassero lungo un sentiero di montagna o davanti alla costa, verso la luce. Essa, la luce, è al centro del suo progetto: quella dell’alba o del crepuscolo, zenitale o diffusa, simboleggia una soglia ma anche una forma di incontro, di comunità possibile. Cosa significa andare verso la luce? Cosa raccontano queste immagini a proposito del mondo che abitiamo, della trasformazione di un territorio, di un’esperienza, comune e singolare, di vita nella e attraverso la luce in questi paesaggi che costeggiano il Mediterraneo?”.

Luci in Miniera 2024, Uomo Seduto. Photo @ Gaspard Combes
Luci in Miniera 2024, Banana. Photo @ Gaspard Combes

La relazione tra osservatore, luce e percezione viene esplorata anche in Glitch, opera di Daniele Paparella (IT) e Alice Mauri (CH), attraverso il medium del pixel LED, una delle più piccole unità di sorgente luminosa autonome, mentre acqua e pietra, gli elementi naturali che sono l’anima dell’Argentiera, giocano e si rincorrono nelle immagini di Acquatica, video-proiezione di Patrizia Santangeli e Northern Lighthouse in cui i lavori della regista e del musicista si fondono in un’opera visiva e sonora. “Un fluire divertito e a volte sorprendente. Tutto frutto dell’osservazione dell’autrice sul confine tra mare e spiaggia, per mostrare la meraviglia di ciò che sembra comune e che in realtà è straordinario. La colonna visiva sarà accompagnata dalle note elettroniche di Northern Lighthouse. Ispirato dai viaggi, dai fari marini e dalla storia, l’artista bolognese Davide Rambaldi, con base a Bruxelles, esplora la sfera della musica elettronica utilizzando campionatori, nastri, pedali per chitarra, sintetizzatori modulari e drum machine. Il suo nuovo lavoro – intitolato proprio Argentiera – si compone di 8 brani che includono suoni registrati sul posto e modificati, suoni della miniera ricreati con sintetizzatori e le voci degli abitanti del borgo, unendo la memoria con le storie degli abitanti e la geografia del territorio”.

L’incontro è invece il tema dominante dell’opera comune di Tilla Giro (FR) e Paulina Sycha (DE) nell’ex Latteria sulla piazza dell’Argentiera, un piccolo chiosco, ora vuoto, che era un luogo di routine quotidiana e, appunto, di incontri pubblici. La collaborazione tra le due ariste “nasce dal lavoro sinergico della raccolta e archiviazione come modo per relazionarsi con il territorio. Attraversando il borgo minerario e i paesaggi circostanti, hanno raccolto tessuti inutilizzati dagli abitanti, materiali da costruzione abbandonati e microstorie per rammendare la Latteria. Lavorare con ciò che già esiste e metterlo in nuove relazioni è diventato un metodo consapevole di (ri)creazione del luogo”.

A queste nuove opere si affiancheranno quelle realizzate insieme ai partecipanti ai workshop (aperti a tutti), e laboratori che diventeranno quindi a loro volta co-creatori diretti di opere che potranno arricchire il percorso illuminando i luoghi più significativi del sito, sotto la guida del maestro Costanzo Salis, artigiano sassarese esperto di materiali naturali, e degli artisti in residenza, ovvero i creativi italo svizzeri Daniele Paparella e Alice Mauri e le videoproiezioni della regista Patrizia Santangeli, accompagnate dalle note elettroniche di Northern Lighthouse.

Luci in Miniera 2024, Aquatica. Photo @ Patrizia Santangeli
Luci in Miniera 2024, Scampoli di Storie. Photo @ Ugo Ferro

AUTHOR

Cristina Ferrari

Laureata con lode in lettere classiche all’Università degli Studi di Verona, con tesi in archeologia, è giornalista pubblicista dal 2012 e collabora a diverse testate tra cui Archeo, Medioevo, LUCE

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