LUCE 348
ANNO 62
Giugno 2024
Rivista fondata da AIDI nel 1962
Direttore Mariella Di Rao
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COVER PHOTO: Grafica appositamente creata per LUCE da Alfonso Femia/AF*Design
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In questo numero:
EDITORIALE
Luce, architettura, design e arte come forme di responsabilità sociale
di Mariella Di Rao
“Com’è grande il mondo alla luce delle lampade e come è piccolo agli occhi del ricordo…” scriveva il grande poeta Charles Baudelaire quando ancora non esisteva l’elettricità, perché la luce ha sempre avuto un ruolo significativo sulle arti visive e performative, sulla letteratura e sul pensiero umano. La connessione tra luce, cultura e società è profonda così come la sua interazione con la scienza, l’arte e l’ambiente sociale. Ecco perché studiare e comprendere meglio questo meraviglioso elemento è importante perché coinvolge l’intera società e non solo gli operatori del settore. Ma nello stesso tempo impone sempre più alla luce di raccontare la società e i suoi cambiamenti. Una connessione che emerge dal racconto di progetti realizzati da chi ha una visione colta dell’illuminazione. Utilizzo l’aggettivo “colta” anziché culturale, perché, a mio parere, esprime meglio il valore aggiunto della conoscenza intesa come curiosità intellettuale che apre la strada a una progettazione innovativa, creativa che sa guardare oltre la luce e soprattutto al futuro … La copertina di questo numero è disegnata e firmata dall’architetto Alfonso Femia che ben interpreta il bisogno di una corretta illuminazione come elemento fondamentale per la nostra sopravvivenza. Ce la spiega con queste parole: “Abbiamo bisogno di luce … di rallentare e volgere lo sguardo verso la luce, di immaginare e traguardare orizzonti disegnati dalla luce, di condividere e raccontare momenti nella luce, e all’ombra delle idee la luce è tempo e noi siamo tempo”.
INCONTRI
Carlo Ratti: “L’avvenire è dei curiosi di professione”
di Mariella Di Rao
Curioso, aperto alle novità e al confronto interdisciplinare, attento all’interpretazione della società e dei suoi cambiamenti. Sono alcuni aspetti salienti che caratterizzano la personalità dell’architetto e ingegnere torinese che è stato scelto per la curatela della prossima Biennale di Architettura di Venezia. Carlo Ratti è anche direttore del Senseable City Lab al MIT – Massachusetts Institute of Technology (MIT), un laboratorio dove si fa ricerca e si sperimentano nuove tecnologie per trasformare le città in luoghi sempre più green e sostenibili. Già nel 2008 Ratti era stato incluso nella lista dei sessanta migliori innovatori internazionali degli ultimi sessant’anni. Il suo rapporto con la tecnologia che applica sia nella costruzione degli edifici che nell’urbanistica è scientifico e olistico nello stesso tempo. Un rapporto che ci racconta in questa intervista dove emerge un pensiero libero, innovativo e sempre aperto alle nuove sfide che caratterizza tutto il suo percorso formativo e professionale.
ARCHITETTURA E DESIGN
Nuovi linguaggi: quando la moda incontra il design
di Silvana Annicchiarico
Che cos’é il design oggi? Quali i nuovi orizzonti creativi e trend emersi durante l‘ultima edizione della Milano Design Week? L’architetto, docente ed esperta di design Silvana Annicchiarico con un suo contributo ci aiuta a comprendere meglio le novità di questa disciplina e ci fornisce una lettura critica della Milano Design Week.
“… La contaminazione più interessante, confermata con forza anche nell’ambito della Milano Design Week 2024, è senz’altro quella fra il design e la moda: due discipline, considerate ancora non molto tempo fa come del tutto irrelate se non incomunicanti, con obiettivi e approcci distinti, sono percepite e praticate sempre più come sinergiche e complementari. Questa evoluzione rappresenta non solo un cambiamento nelle pratiche creative, ma anche un’opportunità per esplorare nuove forme di espressione artistica e innovazione. Una delle tendenze più evidenti è stata l’incorporazione di elementi e tecniche tipiche della moda all’interno del design industriale e dell’arredamento. Brand di moda iconici hanno collaborato con designer e artisti per creare installazioni e pezzi unici che combinano materiali, stili ed estetica provenienti da entrambi i settori. La fluidità delle frontiere tra queste discipline ha aperto nuovi orizzonti creativi, incoraggiando la sperimentazione e l’innovazione. Allo stesso tempo, ha permesso ai consumatori di vivere esperienze più ricche e significative, in cui l’arte, il design e la moda si fondono per creare un dialogo stimolante e coinvolgente …”.
ARCHITETTURA E DESIGN
Il progetto culturale e sostenibile di Giulia Foscari
di Monica Moro
L’autrice ha raccolto la testimonianza di Giulia Foscari Widmann Rezzonico, architetto e artista veneziana che porta avanti lavori che sono un connubio di progetto, ricerca e attivismo a favore del pianeta grazie anche alla fondazione di un’agenzia no profit per la ricerca interdisciplinare sui beni comuni dell’umanità e, soprattutto, sul cambiamento climatico. È stata premiata dalla Commissione Europea per la sua attività è membro del consiglio del MoMA, del MuVE Fondazione Musei Civici di Venezia e dell’ASOC Antarctic Southern Ocean Coalition. Da questo impegno nasce Criosfera la lampada che ha disegnato per Artemide. La lampada prende ispirazione dai carotaggi di ghiaccio da cui i paleo-climatologi estraggono i dati climatici catturati nelle particelle di aria incluse in stratificazione millenarie. “… È magico pensare che il ghiaccio contiene quanto c’è di più evanescente nel nostro pianeta, l’aria, e come in essa sia a sua volta racchiuso il sapere che dobbiamo mobilitare per poter mitigare la nostra impronta sul pianeta e proteggerne l’equilibrio precario …”.
PROGETTARE LA LUCE
Novartis Pavillon di Basilea
Un’architettura flessibile che mette in luce l’incontro tra scienza e arte
di Paolo Calafiore
Lo studio milanese AMDL Circle di Michele De Lucchi è sinonimo di innovazione, ma anche di una ricerca evoluta rivolta all’equilibrio, la sostenibilità e la sinestesia degli elementi progettuali. Recentemente, insieme a iArt – Studio for media architectures, è stato insignito del prestigioso Grand Prix – Red Dot Award 2023 con il progetto Novartis Pavillon Zero Energy Media Façade, creato per Novartis Pharma AG di Basilea in Svizzera.
L’autore ha incontrato l’Architecture Art Director di AMDL Circle Nicholas Bewick, Project Architect di questo straordinario edificio in cui scienza e arte si fondono nella luce. Un progetto dove sofisticati equilibri architettonici e l’utilizzo di nuove soluzioni tecnologiche e green permettono di far coesistere perfettamente la bellezza dell’impatto emotivo con la sostenibilità. “… Ci auguriamo che il Novartis Pavillon comunichi il senso di un processo evolutivo e di ricerca incentrato sulla persona e che venga riconosciuto come luogo dedicato alla scoperta e alla conoscenza attraverso una comunicazione a 360°, un luogo in cui le nuove generazioni interessate a intraprendere lo studio dell’industria farmaceutica e biomedica potranno capire quali sono le prospettive e le sfide lanciate da questo settore nei prossimi decenni”.
PROGETTARE LA LUCE
Transizioni luminose
Variazioni tonali nel progetto di illuminazione per la valorizzazione del sito archeologico di Peltuinum, Prata d’Ansidonia (AQ)
di Alessandra Reggiani
La luce come frutto di un momento creativo dove la competenza tecnica si fonde con la capacità analitica e la poesia espressiva, generando immagini e messaggi di elevato spessore culturale. È quello che emerge dal progetto di luce concepito e realizzato dall’architetto e lighting designer Francesca Storaro per l’affascinante sito archeologico dell’antica città romana di Peltuinum, a Prata d’Ansidonia (AQ). La progettista, analizzando a fondo la storia e l’identità del luogo, ha ideato un concept progettuale profondamente connesso all’identità e alla configurazione del sito. Rimandando al concetto base della pratica della transumanza – ovvero la migrazione stagionale di greggi e mandrie dai pascoli ubicati in zone collinari e montane (in estate) o, viceversa, verso le pianure (in inverno) – Francesca Storaro ha tradotto con grande abilità il tema del “passaggio” in termini di luce, identificando il tema dell’“attraversamento” come elemento chiave dell’elaborazione del concept di progetto. L’installazione si configura come un percorso di luce che, nella mutevolezza della propria cromia – studiata molto accuratamente e gestita da un preciso e sofisticato sistema di gestione – propone un’idea di “viaggio visivo”, un viaggio attraverso la Temperatura colore della Luce Bianca, attraverso il passaggio dalle tonalità calde, diurne e solari, a quelle fredde, notturne e lunari, nella ritmicità fra giorno e notte, nell’alternanza stagionale fra estate e inverno.
SPECIALE
La luce e le città
di Paola Testoni, Pietro Mezzi
Sempre più si sente parlare di rigenerazione delle città e finalmente ci stiamo accorgendo che molti spazi urbani non sono vivibili perché senza un’anima, anonimi, non accoglienti o sicuri. Spesso ci troviamo dentro non-luoghi, come li chiama l’antropologo Marc Augé, spazi in cui le persone transitano, ma che nessuno abita. Il concetto di rigenerazione urbana nasce così da un bisogno di far fronte a esigenze diverse, ma che partono tutte da un nuovo modo di concepire e intendere la città, più accogliente, più abitabile, più a misura d’uomo. In questo contesto anche la luce assume un ruolo molto importante perché se cambia il modo di pensare la città non può non cambiare anche il modo di illuminarla. L’illuminazione dovrà essere sempre più concepita non come un semplice strumento funzionale, ma come una dimensione dell’abitare la città senza possibilmente distinguere centri storici e periferie. Affrontiamo il tema con un’intervista a Nicoletta Cenci architetto urbanista che ci parla della necessità di concepire l’illuminazione sempre più non come un semplice strumento funzionale, ma come una dimensione dell’abitare la città, e con il racconto del progetto della nuova illuminazione della città di Perugia. Un esempio virtuoso di collaborazione tra l’Amministrazione locale, Edison Next e l’Università.
LIGHTING DESIGNERS
Vincent Longuemare: “La luce è materia attiva, tangibile, concreta”
di Cristina Tirinzoni
“’A Dieppe, la luce brilla come un gioiello’, diceva Matisse. Sono nato e cresciuto a Dieppe, il punto più a nord est della Normandia, palcoscenico en plein air di straordinari effetti di luce: la luce quasi irreale appare e scompare d’improvviso dentro nuvole scure che si muovono nel cielo. E il vento amplifica la luce sulle cose. Quella luce mi sta ancora accompagnando”, racconta Vincent Longuemare, classe 1961, disegnatore di luce e spazio scenico, riconosciuto a livello internazionale, barese di adozione Nell’intervista ci racconta l’essenza del lighting design e l’architettura poetica della luce nel teatro. “Prendo in prestito l’immagine dell’occhio inserito in un triangolo avvolto da raggi di luce, con il vertice in alto. Ecco, per me il disegnatore di luce è quell’occhio che vede tutto, capace di mettere in relazione i tre lati del triangolo: il corpo dell’attore, lo spazio scenico, lo sguardo del pubblico. E dare la forma finale a regia, scene, costumi, attori e sonoro. In grado di intervenire con la luce là dove lo spettacolo è più debole e di ritirarsi là dove funziona meglio. Una buona luce che emerge dall’armonia di tutti gli elementi presenti sul palco. Ma anche suggerire la direzione degli sguardi del pubblico. Un linguaggio muto che è in grado di descrivere e completare la narrazione di atmosfere, sentimenti, stati d’animo…”.
SOSTENIBILITÀ
Fotovoltaico: stato dell’arte, funzionamento e opportunità
di Filippo Spertino
Tra le fonti usate per produrre l’elettricità, spicca in questi anni l’energia solare convertita in elettricità attraverso la tecnologia fotovoltaica basata su sottili lamine di un semiconduttore molto noto nell’elettronica, cioè il silicio monocristallino. Negli ultimi anni, il fotovoltaico (abbreviato in PV, photovoltaic, in inglese o FV in italiano) si è guadagnato il primo posto mondiale per le nuove installazioni di produzione elettrica, superando le tecnologie fossili, le tecnologie nucleari a fissione e le tecnologie rinnovabili, sia quelle sfruttate già da lungo tempo (centrali idroelettriche) sia quelle di recente sfruttamento come le turbine eoliche. Affrontiamo l’argomento con Filippo Spertino, professore ordinario di sistemi elettrici al Dipartimento Energia del Politecnico di Torino che ci parla dell’applicazione e dei possibili sviluppi di questa tecnologia.
RICERCA E TECNOLOGIA
Luce naturale progettata: metriche e strumenti di calcolo
di Giorgio Butturini e Andrea Fornasiero
Gli autori esperti della materia affrontano il tema di come ben progettare l’illuminazione naturale che appresenta un aspetto fondamentale del nostro ambiente, della nostra vita quotidiana e del rapporto tra natura e uomo. Oltre a facilitare la visione, la luce naturale, infatti, non solo modella gli spazi architettonici, ma influenza i consumi energetici (per l’illuminazione artificiale) e, non meno importante, la capacità di concentrazione, l’umore e il ciclo circadiano dovuto alla variazione di produzione di melatonina, regolata dai recettori non visivi dell’occhio in funzione della variazione di intensità luminosa e temperatura di colore della luce. L’ottimizzazione delle strategie di accesso della luce naturale nei luoghi abitati è un elemento progettuale critico per il successo degli edifici, che però deve confrontarsi con una molteplicità di fattori e variabili difficilmente semplificabili e con diverse esigenze contestuali: l’estetica e la funzionalità degli spazi, la percezione degli esterni, la variabilità della radiazione solare durante la giornata e le stagioni, i limiti sensoriali dell’occhio umano, la necessità di svolgere il compito visivo in assenza di disturbi specifici, la massima disponibilità nelle ore diurne per ridurre l’uso della luce artificiale…
LIGHT ART
Luce e pregiudizio: la Light Art tra spettacolarizzazione, qualità e rischio di banalizzazione
di Jacqueline Ceresoli
La Light Art è un linguaggio universale di luce che si avvale di media digitali, proiezioni, installazioni interattive e altri strumenti per spettacolarizzare e valorizzare luoghi ed edifici simbolici delle città. Ma, con la diffusione capillare di festival ed eventi, si può correre il rischio di sacrificare la qualità e la finalità delle opere per scopi meramente commerciali e consumistici. Affrontiamo l’argomento con un articolo della critica d’arte Jacqueline Ceresoli. “Con l’abuso della Light Art dove finisce il paesaggio della natura, la comunità e dove inizia l’arte dell’uomo? Per il momento non c’è una risposta, ma, per togliere la Light Art dal pregiudizio di obsolescenza programmata, dovremmo agire in dialogo con il contesto e le persone che lo abitano, avere il coraggio di porre fine al supermercato della Light Art e puntare su iniziative finalizzate a fare luce sulla ricerca e la necessità di non distruggere il nostro pianeta, per viverlo come ospiti, coinquilini di animali e piante e non da padroni, rispettare un codice etico per dare forma al benessere collettivo…”.
CORRISPONDENZE
A Venezia l’Esposizione Internazionale d’Arte racconta la creatività di terre lontane
di Alberto Pasetti Bombardella
La sessantesima Biennale di Venezia in corso è interamente dedicata al rapporto con i continenti emergenti, con il Sudamerica, con l’Africa e alcuni Paesi medio-orientali e orientali. La manifestazione, curata dal brasiliano Adriano Pedrosa, celebra i legami tra emisfero sud e Occidente, indaga sul delicato rapporto tra i popoli e le trasformazioni epocali in atto, e ce la racconta Alberto Pasetti Bombardella lighting designer che ha illuminato prestigiosi musei, palazzi storici e opere d’arte. “Quello che emerge all’apparenza è una Biennale colorata, a tratti poetica ed effervescente nella sua espressione creativo-artistica generale. Nella realtà, è anche significativamente densa di messaggi e di riflessioni che mettono alla prova la nostra cultura occidentale attraverso forme di pensiero ispirate a una disanima critica delle conseguenze storico-epocali quali il colonialismo, oppure le drastiche trasformazioni ambientali a cui molti popoli devono far fronte. La sensazione generale, appunto, è proprio quella di trovarsi di fronte a una svolta storica della riflessione artistica in cui le radici, i fondamenti di civiltà antiche e passate, le pulsioni di un sentire estetico, quasi terapeutico, contribuiscono all’espressione di dissentimento rispetto alla trivialità, la violenza e l’apatia sociale che caratterizzano molti ambiti di quella che si può definire un’epoca migratoria…”.
Sul numero di LUCE 348 / 2024 tanti altri articoli, interviste e approfondimenti.
Siamo sempre alla ricerca di nuovi suggerimenti e idee per capire, spiegare e far conoscere il mondo della luce italiana e internazionale.
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Antonio Monda: “La regia di David Lynch è una rivoluzione e una rivelazione insieme”
di Nancy Tollins
Giovanni de Niederhäusern: “Pininfarina, una forza collettiva, quasi magica”
di Monica Moro
Amicizia e creatività: il segreto di una delle coppie più durature del lighting design
In conversazione con Edward Barber e Jay Osgerby
di Sielo Longo
Giochi Olimpici di Parigi 2024: la luce del Villaggio degli Atleti che guarda al futuro
di Nancy Tollins
Cosa vuoi di più dalla vita?
Una nuova luce per Amaro Lucano
di Federica Capoduri
Simonetta Cenci: “L’illuminazione pubblica è il volto della città, la sua anima notturna”
di Paola Testoni
Illuminazione urbana di Perugia: esempio virtuoso della collaborazione tra pubblico, privato e università
di Pietro Mezzi
Tra incontri e scontri, la luce come strumento d’inclusività
Intervista a Elettra Bordonaro
di Federica Capoduri
Il progetto di luce come equilibrio tra poesia e tecnica
di Marco Nozza
Luce e autovetture: una piattaforma di simulazione per lo studio dell’illuminazione dell’abitacolo
di Venanzio Arquilla, Giorgia Ballabio, Andrea Siniscalco
La rivoluzione del LiFi: sprigionare il potenziale della luce, connettere oggetti e persone
di Giulia Ottavia Silla
Paolo Di Lecce: “L’Italia? Tra le prime dieci al mondo”
di Pietro Mezzi
Kinetic: luce flessibile e colorata per la massima libertà creativa
di spazi urbani
di Cristina Ferrari
Luce a energia solare e connessa: SunStay Pro e Philips Outdoor Multisensor
di Cristina Ferrari
A Torino la luce accende la comunità di Regio Parco
a cura della Redazione
GEN Z LIGHTS
di Deborah Madolini, Alberto Philippson